reddito di emergenza

Arrivano oggi gli accrediti per le prime famiglie del reddito di emergenza. La prima mensilità del contributo introdotto dal Decreto Rilancio per aiutare tutti coloro penalizzati dalla crisi economica a cui non sono stati riconosciute altre indennità, dovrebbe essere accreditata nella giornata di oggi.

Per il reddito di emergenza possono farne domanda coloro che hanno un ISEE inferiore ai 15.000,00 € e soddisfano altre particolari condizioni. L’importo varia a seconda del numero dei componenti del nucleo familiari e va dai 400,00€ agli 840,00€.

La misura per il momento sembra essere un flop visto che le domande presentate sono inferiori ad un terzo rispetto alle stime del Governo. Ma c’è tempo fino al 30 giugno per fare domanda.

Reddito di emergenza

Oggi le prime 67 mila famiglie in difficoltà riceveranno il sussidio. Ad annunciarlo è stato il Ministro per il lavoro, Nunzia Catalfo. Tramite Twitter ha fatto sapere: già nella giornata di ieri l’INPS ha avviato le procedure per il pagamento delle prime 67 mila domande di reddito di emergenza, “una misura straordinaria, introdotta con il Decreto Rilancio, con cui assicuriamo una protezione economica ai cittadini più duramente colpiti dall’emergenza coronavirus”.

I primi accrediti dunque ci saranno oggi. Intanto l’INPS continua nella valutazione delle altre domande presentate, in modo da velocizzare i pagamenti il più possibile.

Le domande presentate

Al momento sono 244.355 le domande per il rem presentate all’INPS, di cui 39.000 sono state respinte per mancanza di una DSU valida. Ricordiamo, infatti, che per richiedere il reddito di emergenza bisogna avere un ISEE in corso di validità.

Al momento, quindi, ha accesso al reddito di emergenza un terzo delle famiglie stimate dal Governo, il quale per questa misura ha stanziato 954 milioni di euro con il Decreto Rilancio.

C’è da dire che c’è tempo fino al 30 giugno per fare domanda e che nel frattempo molti nuclei familiari che vorrebbero richiederlo sono ancora in attesa del nuovo ISEE. I numeri, quindi, potrebbero salire, ma difficilmente si arriverà a quanto stimato dal Governo visto che per il reddito di emergenza ci sono diversi paletti che limitano l’accesso ad un’ampia platea di persone

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