decreto scuola

Il decreto scuola è legge: è stata approvata dalla Camera questa mattina. Stabilisce tra le altre cose le regole per l’esame di maturità e di terza media. Il decreto Scuola con 245 voti favorevoli e 122 contrari. Il provvedimento viene così convertito in legge. Il provvedimento prevede sia le norme per concludere quest’anno scolastico che quelle per l’avvio del nuovo, che partirà a settembre. Ma non solo: ci sono anche altre norme generali che cambieranno il mondo della scuola. Il punto più critico è stato quello del concorso straordinario per 32mila precari, con un acceso scontro in maggioranza che si è concluso con un compromesso criticato da più parti.

Decreto scuola: cosa prevede?

Il testo stabilisce come si svolgeranno l’esame di maturità e quello di terza media durante l’emergenza causata dal coronavirus. In particolare, la maturità avrà solo la prova orale e si svolgerà in presenza davanti a una commissione di sei insegnanti interni e di un presidente esterno. Quello di terza media avverrà online, la valutazione coinciderà con quella finale sull’anno trascorso data dal consiglio di classe e terrà conto anche di un elaborato scritto dagli studenti, che sarà esposto in videoconferenza.

Per quanto riguarda i privatisti che faranno l’esame a settembre, durante la sessione suppletiva, per loro ci sarà la possibilità – in attesa del diploma – di partecipare alle prove di ammissione ai corsi di laurea a numero chiuso o ad altre prove, nonché la possibilità di essere ammessi con riserva ai concorsi pubblici.

Concorso straordinario per i precari della scuola

Il tema più dibattuto è stato quello del concorso straordinario per i docenti precari con almeno tre anni di servizio. I docenti non dovranno fare la prova a crocette, ma a risposta aperta. La prova sarà diversa per ogni classe di concorso. Il concorso viene però rinviato al nuovo anno scolastico e non si terrà, quindi, in estate. Si pensa all’autunno, ma ogni decisione dipenderà dalla situazione epidemiologica. Chi poi vincerà il concorso entrerà in ruolo il primo settembre 2021, ma si vedrà retrodatare, ai fini dell’anzianità, l’immissione al primo settembre 2020.

Per quest’anno scolastico, invece, i docenti che serviranno a coprire le cattedre vuote verranno chiamati a lavorare con un contratto a tempo determinato sulla base dei titoli. Novità anche per i supplenti, con le graduatorie che vengono aggiornate e diventeranno provinciali e digitali. Del reclutamento se ne occuperanno gli uffici scolastici locali e non più gli istituti. La domanda diverrà telematica, anche per velocizzare l’iter.

Addio al voto in decimi alle scuole elementari

Non ci sarà più il voto in decimi per la scuola elementare. Tornano i giudizi descrittivi per la scuola primaria già dal prossimo anno scolastico. Non è ancora chiaro, però, come funzionerà questo giudizio descrittivo. Le specifiche dovranno essere comunicate con apposito provvedimento dal ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina.

Gli alunni con disabilità potranno ripetere l’anno

I dirigenti avranno la possibilità di consentire agli alunni disabili l’iscrizione allo stesso anno scolastico appena terminato, con l’obiettivo di recuperare i mesi di didattica a distanza, soprattutto dal punto di vista dell’inclusione e della maggiore autonomia. La decisione può essere presa dai dirigenti, dopo aver sentito il consiglio di classe, e sulla base di una esplicita richiesta della famiglia dell’alunno in questione.

 

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