app immuni

App Immuni. L’applicazione selezionata dal Governo per il tracciamento dei contagi da Coronavirus, resterà volontaria, ma chi sceglierà di non scaricarla potrebbe avere delle limitazioni negli spostamenti. Un incentivo per raggiungere quel 60% di adesioni che viene considerato la soglia minima per garantire l’efficacia del sistema. È quanto riporta oggi il Corriere della Sera.

La app Immuni, intanto, è finita sotto la lente del Copasir: si tratta di una materia di “sicurezza nazionale” e quindi il Comitato – annuncia il presidente Raffaele Volpi – è pronto a convocare in audizione il commissario straordinario Domenico Arcuri per saperne di più sia sull’“architettura societaria” dell’azienda titolare del progetto che sulle “forme scelte” per l’affidamento e “la conseguente gestione dell’applicazione”.

Il download di Immuni sarà disponibile a partire dai primi giorni di maggio 2020.

App Immuni

Per essere utile alla causa dovrà essere scaricata almeno dal 60% della popolazione. Altrimenti i contatti mappati, nel rispetto della privacy delle singole persone viste che tutte le informazioni sarebbero anonimizzate, non sarebbero sufficienti a tenere sotto controllo la situazione.

Per questo serve un incentivo che spinga il maggior numero possibile di italiani a scaricare la app sul proprio telefonino che potrebbe prendere la forma di un braccialetto per le persone anziane, poco abituate agli smartphone ma più esposte a rischi del Covid 19.

Un’idea per l’incentivo potrebbe essere quella di lasciare che la possibilità di scaricare la app, o indossare il braccialetto, resti volontaria. Come del resto già chiarito dal governo.

Limitazioni per chi non ha l’app

Chi sceglierà di non scaricarla, sarà soggetto a limitazioni nella mobilità. Cosa si intende di preciso con limitazioni alla libertà di movimento resta ancora da chiarire. Non l’obbligo di restare in casa, non sarebbe possibile. Ma ci potrebbe essere una stretta sugli spostamenti che invece per tutti gli altri, nella fase 2, saranno consentiti progressivamente.

La proposta, ancora in fase di elaborazione, potrebbe essere formalizzata nei prossimi giorni dalla commissione tecnico-scientifica, d’accordo con Domenico Arcuri. La decisione finale, naturalmente, spetta al governo.

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