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Arrivano i buoni spesa per l’emergenza coronavirus. Lo annuncia il Governo. Ogni nucleo familiare bisognoso, secondo la bozza attualmente al vaglio dell’Esecutivo, avrà diritto a trecento euro in buoni utilizzabili per l’acquisto di generi alimentari di prima necessità.

Coronavirus, arrivano i buoni spesa da 300 euro per le famiglie

Il provvedimento è contenuto in una bozza di ordinanza della Protezione Civile. Così si potrà dare attuazione all’annuncio de presidente Giuseppe Conte, che nel suo ultimo discorso ha espressamente manifestato la volontà di sostenere le fasce più deboli della popolazione e le famiglie in difficoltà.

Ciascun Comune, è scritto nel documento, è autorizzato «all’acquisizione di buoni spesa utilizzabili per l’acquisto di generi alimentari presso gli esercizi commerciali contenuti nell’elenco pubblicato da ciascun Comune nel proprio sito istituzionale».

Come ottenere i buoni spesa gratis

Competerà il sindaco del singolo comune individuare i beneficiari dei buoni spesa in base agli indici di povertà dei singoli territori. L’individuazione avverrà, si legge nella bozza, «tra i nuclei familiari più esposti ai rischi derivanti dall’emergenza epidemiologica. La priorità è per quelli non già assegnatari di sostegno pubblico».

Il riparto dei fondi per nucleo familiare «è assegnato una tantum pari a 300 euro». La domanda per l’ottenimento dei buoni spesa, dunque, dovrà essere inoltrata al comune di residenza. Ne avranno diritto tutti i nuclei familiari bisognosi che non percepiscono altre forme di sussidio come reddito di cittadinanza o bonus da 600 euro per le partite IVA.

Ancora da chiarire come verranno forniti i buoni, se sotto forma di un’unica tessera magnetica o di un “carnet” di tagliandi da usare presso i punti vendita di generi alimentari come panetterie e supermercati Lidl, Decò, Esselunga, Conad o Coop. Tuttavia, per bypassare la burocrazia, partirà già una distribuzione diretta di questi beni, affidata alla rete della solidarietà nazionale. Conte la chiama la «catena» e vede in campo i servizi sociali comunali, il terzo settore, volontariato e associazionismo.

Altre misure contro la povertà del Governo

Previste inoltre altre misure a sostegno delle fasce più deboli. Tra le tante, un bonus una tantum da 600 euro per i lavoratori a nero e l’estensione di un REM, un reddito di emergenza, a favore di altre categorie escluse dal decreto “Cura Italia”, come precari e degli stagionali, soprattutto quelli che verranno penalizzati dalla sospensione della stagione estiva.

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