laura niola

La mostra Tracce d’Oriente del maestro cinese Lyu Jianfu, nella programmazione del Museo Arcos rappresenta sia la chiusura di un 2019, estremamente interessante per gli eventi promossi, sia l’apertura di una rinnovata avventura espositiva per il 2020.

Il positivo riscontro di critica e di pubblico è la conferma che l’attività espositiva del museo riesce ad essere attrattiva e a suscitare l’interesse del pubblico e della critica. L’attenzione alle emergenze campane, senza trascurare lo scenario internazionale, rimane il punto fermo di una programmazione che, senza pesare sulle risorse pubbliche, è presente nel dibattito culturale, vivendo con intelligenza il contemporaneo nell’arte.

La mostra che il Museo Arcos inaugurerà il 15 febbraio prossimo alle ore 17,00, a cura del direttore artistico Ferdinando Creta, da titolo “Laura Niola. Dentro di me…” rappresenta ancora un momento alto in questa direzione. L’artista che ha vissuto con intensità e convinzione il passaggio da un’arte più analitica a un’arte più aperta a istanze emozionali e ambientali, nella mostra beneventanariassume con forza questa traccia e declinandola con avventurose invenzioni linguistiche, espone sé stessa.

La mostra raccoglie un ciclo di lavori di questi ultimi anni, da preziose sculture in fusione a complesse installazioni, dove la composizione sembra trovare analogie fra l’anatomia e la scenografia, alle foto di performances dove il forte impatto si dirama nell’ambiente e crea un inaspettato coinvolgimento fisico emotivo. Niola ci propone un diverso modo di concepire l’opera, le sue sculture sono la proiezione del suo sentire nell’intimo, una sorta di dinamismo percettivo esplosivo, dove materia, volume e colore diventano un’unità articolata e indissolubile che fonde oggettività e rappresentazione. Laura Niola è cresciuta ancora memore e partecipe di rituali contadini, di tradizioni sprofondate à rebour, verso il passato, ma al tempo stesso ha condiviso la leggerezza di un’epoca che improvvisamente credeva di potere tutto e, forse, anche l’entusiasmo di una città invasa dall’arte quasi di colpo, una città capita e amata da grandi e grandissimi, propiziata dalle intuizioni amare e geniali di alcuni intellettuali, artisti e galleristi. Sto parlando della Napoli di Joseph Beuys, di Andy Warhol, di Mimmo Paladino, di Nino Longobardi e dell’esaltazione delle differenze, del luogo dove per alcuni anni e in alcuni contesti la marginalità poteva sembrare la fucina più adatta per forgiare la riscossa e inventare nuovi processi, nuove costruzioni di centralità.

La personale di Laura Niola nasce nel 2016 da un’idea del direttore Creta, che chiede all’artista di realizzare una mostra a tema per Benevento con opere pensate per Arcos: Laura Niola. Dentro di me… è la risposta magica di un’artista che, e il titolo la dice lunga, dentro è oniricamente strega.

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