Roberto Benigni, vita, moglie e figli, carriera

Roberto Benigni: ecco che fine ha fatto l’attore. Benigni, tra gli attori italiani più conosciuti nel panorama internazionale, è da un po’ che non si vede sul grande schermo ma proprio dal 19 dicembre torna con Pinocchio. 

Roberto benigni: che fine ha fatto. Torna al cinema con Pinocchio

Dopo aver diretto e interpretato la sua versione di Pinocchio, il grande attore toscano si è ritrovato nel ruolo di Geppetto per volontà di Matteo Garrone. Il film è al cinema dal 19 dicembre. Lo stesso Benigni però ha vestito i panni di Pinocchio nel 2002 nel suo film. L’attore interpretava appunto il burattino, mentre alla moglie affidò il ruolo della Fata Turchina. Come già Matteo Garrone, anche Roberto Benigni pone un accento particolare sulla storia d’amore tra padre e figlio della fiaba di Collodi. “E Geppetto è il padre più famoso del mondo, come San Giuseppe, entrambi con questi figli adottivi, entrambi falegnami,” dice. “Qualcuno poi si ricorderà che ero stato già padre, in precedenza, in La vita è bella, e quel padre, con le sue bugie, era un po’ un Pinocchietto, come mi chiamavano fin da quando ero bambino.”

Vita, moglie e figli

Roberto Benigni nasce a Manciano La Misericordia, in provincia di Arezzo, il 27 ottobre 1952. Unico figlio maschio dopo tre donne, è figlio di Luigi Benigni e Isolina Papini, entrambi contadini. Di carattere allegro ed espansivo sin da giovanissimo, si trasferisce nel 1958 con tutta la famiglia a Prato. Prima nella frazione di Galciana e poi in seguito in quella di Vergaio, dove vive tuttora la sua famiglia di origine.

Iscritto dapprima in un seminario fiorentino, lo abbandona dopo l’alluvione del 4 novembre 1966. Compie gli studi secondari nell’istituto tecnico commerciale Datini di Prato conseguendo il diploma di ragioniere. La sua vera grande passione è però lo spettacolo. Nel 1983 durante le riprese di Tu mi turbi conosce l’attrice cesenate Nicoletta Braschi. La donna che diventerà sua moglie il 26 dicembre 1991. Il loro matrimonio sarà una cerimonia privata nel convento di clausura delle suore cappuccine di via Pacchioni a Cesena, città natale della donna. Da quel momento l’attrice sarà praticamente presente in tutti i film diretti dal marito. Anche se però non avranno mai dei figli.

Roberto Benigni ha ricevuto 9 lauree honoris causa in Italia e un dottorato in legge dall’università di Toronto, in Canada.

Gli esordi

Roberto Benigni tentala carriera di attore nel 1972: a vent’anni. Con la sola chitarra per bagaglio, parte per Roma con tre amici, con i quali debutta al teatro dei Satiri con la commedia “I Burosauri” di Silvano Ambrogi. Il primo ruolo cinematografico di Benigni è del 1977, nel film che subisce pesanti interventi censori, “Berlinguer ti voglio bene” di Giuseppe Bertolucci, che scrive poi per lui il monologo del ‘Cioni Mario di Gaspare fu Giulia’, personaggio che Benigni porta al successo sui palcoscenici italiani. Nel 1978 invece partecipa al programma televisivo di Renzo Arbore “L’altra domenica” in cui è uno stravagante critico cinematografico.

Per il debutto alla regia di Roberto Benigni bisogna aspettare il 1983, quando dirige e interpreta “Tu mi turbi”. Da quel momento in poi Benigni recita sempre più spesso in film da lui stesso scritti e diretti. Questo non gli impedisce, tuttavia, di partecipare in America nel 1986 a “Daunbailò” di Jim Jarmusc, e a un episodio di “Taxisti di notte”. Nell’89 Federico Fellini, lo chiama per il suo ultimo film “La voce della luna”, mentre nel 1993 veste i panni del figlio segreto dell’ispettore Clouseau ne “Il figlio della pantera rosa” di Blake Edwards.

In parallelo, però, Benigni porta avanti la sua attività di regista e di sceneggiatore, oltre che di attore, di film in cui spesso compare anche la moglie Nicoletta Braschi.

Roberto Benigni: il successo internazionale e i film degli anni 2000

Il successo internazionale di Roberto Benigni arriva con “La vita è bella”, che nel 1999 gli vale l’Oscar come migliore attore: il primo non anglosassone a vincerlo. Anche il ritiro del premio Oscar resterà celebre, in quanto Roberto Benigni va a ritirarlo dalla mani di Sophia Loren camminando sulle poltroncine della sala. “La vita è bella” si aggiudica anche altre due statuette: quella per il miglior film in lingua straniera e quella per la musica di Nicola Piovani.

Nel 2002 porta sullo schermo la storia del burattino “Pinocchio” di Carlo Collodi e nel 2005 “La tigre e la neve” in cui vuole ribadire il valore universale della poesia in opposizione all’insensatezza di ogni guerra.

Da questo punto in poi torna in teatro e in tv concentrandosi proprio sulla poesia con degli spettacoli dedicati prettamente alla Divina Commedia di Dante Alighieri. Difatti nel 2006 approda su RaiUno con lo spettacolo “Tutto Dante”, diviso in 14 serate di grande successo.

 

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