«Una scena mai vista, lavoro qui al pronto soccorso da anni e alla violenza sono abituato, con parenti di gente ferita in agguati che sfogano la loro rabbia su di noi e sull’ospedale, ma quello che è successo stanotte le ha superate tutte». Sono le parole di Peppe, infermiere del pronto soccorso, di turno questa notte. Era, infatti, presente, assieme ad altri tanti colleghi, quando alcuni ragazzi hanno portato al nosocomio un 22enne dell’Arenella, Vincenzo Rossi, con ferite d’arma da fuoco alle gambe. Poi qualcuno si è introdotto nel piazzale ed ha sparato diversi colpi verso il cortile.

«Eravamo tutti intenti a soccorrere il ragazzo ferito, come sempre con l’aiuto di guardie giurate quando si è scatenato l’inferno. Si è intravisto un uomo che a volto coperto ha cominciato a sparare verso di noi”, spiega Peppe. Anche una guardia giurata – riporta Il Mattino – conferma di aver visto, mentre soccorreva il ragazzo ferito, un giovane con il viso coperto da casco integrale ed arma in pugno.

“Un miracolo che nessuno sia stato colpito – prosegue l’infermiere. – ” Qui ci sarebbe bisogno di una vigilanza della polizia h24 ma mi rendo conto delle cose che succedono in città che i poliziotti non possono essere dappertutto». Poi aggiunge: «Mi fa piacere che subito, già dalle prime ore di stamattina in ospedale è arrivato il vertice dell’Asl a portare solidarietà a chi era presente», conclude.

«Non posso pensare di fornire ad infermieri e dottori un camice antiproiettile», dice Ciro Verdoliva, commissario straordinario dell’Asl Napoli 1 giunto sul posto a dare solidarietà agli operatori sanitari. Gente che lavora, che è qui a prestare soccorso non può trovarsi all’improvviso come in una zona di guerra. L’episodio è grave e terribile. Ciò nonostante – e questo afferma ancora la loro professionalità – gli operatori sono subito tornati al lavoro».

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