“Non ha mostrato un minimo segno di pentimento, è ancora spavaldo, così come lo era quando stava con mia figlia. Per tre volte è stato ammonito dal giudice, per i gesti irriverenti che ci ha rivolto” sono le parole di Adriana Esposito, madre di Stefania Formicola, la donna di 28 anni uccisa nel 2016, a Sant’Antimo, con un colpo di pistola al cuore sparato dal marito Carmine D’Aponte dal quale si stava separando. A dare la notizia è Il Mattino. 

Nell’aula 320 del Tribunale di Napoli, dove si sta tenendo il processo di secondo grado a carico dell’uomo. Il 12 febbraio 2018, il Tribunale di Napoli Nord, ha condannato Carmine D’Aponte all’ergastolo, per omicidio volontario.

Durante l’udienza c’è stata anche la requisitoria del sostituto procuratore della Corte di Appello Edoardo Clienti e sono intervenuti l’avvocato della famiglia Formicola, Raffaele Chiummariello e un avvocato dell’imputato. La sentenza di secondo grado è attesa per venerdì prossimo. La Corte si riunirà in camera di consiglio dopo avere ascoltato il secondo e ultimo avvocato di D’Aponte.

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