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GIUGLIANO. Arrivano le condanne per due esponenti di spicco del clan Mallardo. Anna Aieta, moglie del boss Ciccio Mallardo, è stata condannata a 13 anni e 8 mesi di reclusione, mentre Salvatore Lucente, genero del capo clan a 13 anni e 4 mesi.

Questa è la sentenza in primo grado per gli imputati che hanno scelto il rito abbreviato. Cadute invece le accuse per Salvatore Fiorillo junior e Rosa Mallardo: per loro il giudice ha ritenuto che il fatto non sussistesse.

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Il gup ha poi condannato Nunzia Lucente a 1 anno e 4 mesi di reclusione, Maria Rosaria Mallardo 1 anno e 6 mesi. I difensori di Fiorillo sono riusciti a dimostrare la sua estraneità al business della cosca giuglianese. Per quest’ultimo è giunto anche il dissequestro dei beni immobili e mobili.

Anna Aieta, con il marito, Francesco Mallardo, in carcere a Sulmona, eseguiva gli ordini del superboss e supervisionava gli aspetti economici della cosca: dalla consegna degli stipendi ai provvedimenti da assumere nei confronti dei consociati.  Per gli investigatori, lei e Salvatore Lucente, genero dello stesso capoclan, erano i veri motori della consorteria. Non semplici burattini del padrino, ma camorristi in grado di rivestire una propria autonoma sfera decisionale e di mettere in campo una propria capacità organizzativa in relazione ai diversi settori di interesse del clan.

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