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E’ stata una folla numerosa quella che ha dato l’ultimo saluto a Claudia Trofino, la 30enne di Aversa, figlia di un noto penalista della città, deceduta il 29 marzo scorso dopo aver lottato a lungo con un tumore. Le esequie si sono celebrate presso la Chiesa Santa Teresa del Bambin Gesù di via Luca Giordano.

Durante la cerimonia le 4 migliori amiche della giovane, Federica, Anna, Rosanna e Nunzia, hanno letto tra le lacrime una lettera che pubblichiamo per darle l’ultimo saluto. Nella simbolica missiva la 30enne viene ricordata come una persona piena di vita, generosa e solidale.

Cara Claudia

Sei una di quelle persone speciali che non tutti hanno la fortuna di incontrare nella propria vita. Ti vogliamo ricordare così, come noi abbiamo avuto il privilegio di conoscerti giorno dopo giorno, mano nella mano, crescendo insieme, fin da quando eravamo bambine e standoti accanto, nella gioia e nel dolore. Bella, allegra, solare e sorridente, dotata di una dolcezza disarmante, sempre pronta ad aiutare gli altri e a spendere una parola di conforto, persino nei tuoi momenti più difficili; sempre pronta a dispensare un abbraccio, di quelli calorosi e teneri, pieni di affetto, come solo tu sapevi fare. Amavi la vita: sei sempre stata un uragano di energia, capace di convincerci ad uscire anche quando non ne avevamo proprio voglia e di costringerci a venirti a prendere pure quando eravamo già in pigiama.

Se ci dicevi: “Facciamo un programma di vita”, avevamo la certezza che di lì a breve saresti riuscita ad organizzarci l’intera giornata. Per non parlare della tua fantasia e della tua creatività! Avevi l’abilità di cambiare la disposizione dei mobili della tua stanza facendoci  entrare in una cameretta diversa ogni volta. Neanche le dimensioni del letto matrimoniale hanno potuto fermarti! Tua compagna inseparabile, poi, la musica: conoscevi a memoria le parole di tutte le canzoni… beh, di quelle italiane s’intende, di quelle inglesi le inventavi. Ai fornelli una cuoca provetta: ci hai deliziato il palato con i tuoi manicaretti: specialità dello chef la pasta, che non doveva mai mancare a tutte le ore, del giorno e della notte. Insomma, come canta Jovanotti, le forze della natura si concentrano in te. Non ti sei mai arresa davanti alla tua terribile malattia – il mostro, come la chiamavi tu -, sei stata in grado di combattere con il coraggio di una leonessa.

E nei momenti più bui eri tu a dare forza a noi, ripetendoci con serenità quella frase che avevi reso il tuo motto di vita: “Aveva gli occhi di chi ne ha passate tante ed il sorriso di chi le ha superate tutte”. Hai visto quanti siamo oggi, qui, a testimoniarti il nostro affetto?! Perché tu hai un cuore grande, sei stata in grado di dare tanto a tutti e ti sei fatta volere bene da tutti. Per te nessun itinerario aveva alcun segreto: conoscevi tutte le strade, anche quelle più impensabili. E come ci hai guidato quando eri tra noi, ora çhe sei volata in cielo – e con te è volato in cielo anche un pezzo del nostro cuore, siamo sicure che continuerai a farlo da lassù, lungo i sentieri delle nostre vite, come il migliore degli angeli custodi. Del resto, proprio tu in questi giorni ci hai promesso, in uno dei tuoi ultimi messaggi, che non sarebbe cambiato nulla, perché avresti continuato a stringerci tutti forte dall’alto. Come diceva Sant’Agostino: “Quando una persona  cara scompare non è più lì dov’era, ma è ovunque noi siamo “. Riposa in pace, ciao Claudietta.

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