GIUGLIANO. Un ultimo disperato tentativo, l’ultima carta per entrare nel Partito democratico. Il sindaco Antonio Poziello ha presentato ricorso contro il diniego di iscrizione al partito. Quattro le motivazioni elencate dal primo cittadino a cui il circolo di Giugliano ha sbattuto la porta in faccia rigettando la sua richiesta di adesione. 

Poziello nel ricorso inviato alla commissione di garanzia congressuale e alla commissione di garanzia provinciale scrive che sono ormai trascorsi i due anni di allontanamento richiesti da statuto dalla sua candidatura contro il partito. La fascia tricolore scrive poi che non ci sono condizioni ostative previste dal codice etico e che sono oramai maturate le condizioni per l’avvio di una politica di inclusione e crescita del pd di Giugliano. Infine l’ultimo motivazione che dovrebbe avvalorare la sua volontà di iscrizione ai dem è che “È necessario superare le antiche rivalità e difficoltà spesso di natura personale alla vigilia di importanti appuntamenti”.

L’ultima ancora adesso sta dunque nelle mani dei componenti della commissione di garanzia provinciale a cui si era già rivolto Poziello per tesserarsi bypassando il partito locale. La decisione dell’ufficio adesioni del circolo di Giugliano non è dunque andata giù a Poziello che si sta giocando il tutto per tutto e rompendo così anche gli equilibri nella sua maggioranza. In molti non vedono di buon occhio questa ostinazione nel voler rientrare nel partito e se dovesse andare a buon fine per Poziello il ricorso non si esclude che qualcuno potrebbe abbandonare i banchi della maggioranza per passare in opposizione. 

Il circolo di corso campano aveva rigettato la richiesta del primo cittadino esponendo motivazioni regolamentari e politiche. “In giunta ci sono assessori di centrodestra, le politiche messe in atto dall’amministrazione sono lontane da quelle promosse dal pd. C’è una totale incompatibilità con il sindaco” sono state le parole dei dem a supporto del diniego. Il rifiuto aveva messo politicamente in un angolo il sindaco ma adesso il suo eventuale ritorno nel partito che lo ha cacciato è appeso al filo di un ricorso.

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