E’ iniziata ieri, con la rimozione di una vetusta tettoia in eternit in via Parrocchia, l’operazione di bonifica dall’amianto nella aree che, negli ultimi mesi, sono state oggetto degli sversamenti illegali. Contestualmente, l’amministrazione cittadina sta approntando un’ordinanza, attesa da lunghissimo tempo e sollecitata da numerosi cittadini del territorio, con la quale intimerà ai proprietari di immobili ed edifici di rimuovere dai loro fabbricati le lastre di eternit o degli altri materiali in amianto potenzialmente pericolosi.
Una svolta importante, insomma, per far fronte all’emergenza degli ultimi mesi, causata da incivili e sconsiderati che non hanno avuto alcuna remora nel depositare canne fumarie e lastre di eternit, tra l’altro sbriciolate o ridotte in pezzi, nei pressi di abitazioni e scuole. Dalla prossima settimana – secondo quanto è trapelato in queste ore – i vigili urbani notificheranno le prime ordinanze ai titolari degli immobili privati. “Sarà soltanto il primo step – spiega Agostino Di Lorenzo, capo dell’ufficio tecnico comunale – Partiremo dagli edifici in cui sono ben visibili le tracce di amianto. Ma l’ordinanza sindacale avrà naturalmente efficacia di carattere generale. In effetti – aggiunge – tutti i cittadini saranno chiamati a collaborare e a rimuovere, con le modalità e nei tempi previsti dalla legge, i materiali pericolosi installati in passato in parchi, ville e negli altri edifici ad uso privato. Sarà uno sorta di censimento generale, che ci consentirà di tenere sotto controllo la situazione”.
 Il cambio di marcia sul fronte della bonifica dell’amianto era stato fortemente sollecitato dal dall’Archeoclub Maraheis e da una serie di denunce giornalistiche. Inviti, appelli raccolti dall’assessore all’Ambiente Gaetano Orlando e da Angelo Liccardo, sindaco e massima autorità sanitaria della città. Proprio quest’ultimo, nei giorni scorsi aveva sottoscritto un’ordinanza per la rimozione dell’amianto sversato incautamente in strada.
A vigilare sulla corretta applicazione della nuova ordinanza saranno i vigili urbani e, in particolare, i componenti del nucleo della polizia ambientale di Marano. Per ora, in attesa dei primi provvedimenti a carico dei privati, si sta agendo sulle arterie cittadine oggetto degli sversamenti o dissequestrati dalla magistratura: via San Rocco, via Pendine-Casalanno, via San Castrese, Piazza Trieste e Trento, via Corree di Sotto, via Del Mare e via San Marco. Sono dodici i siti da bonificare, alcuni dei quali erano finiti nel mirino dell’autorità giudiziaria.
“I lavori per la bonifica sono partiti nelle aree non oggetto di sequestro da parte della magistratura – tiene a chiarire l’assessore Gaetano Orlando – Quando arriverà il via libera dell’autorità giudiziaria, provvederemo a rimuovere anche l’amianto sversato negli altri siti. E’ questione di giorni e il lavoro sarà portato a compimento”. L’intervento è affidato alla Cu.Ma srl di Giugliano, per un importo di circa 31 mila euro. La stessa società presterà la propria collaborazione anche in futuro, se il Comune dovesse esser costretto ad agire in danno ai proprietari più riottosi, quelli che in pratica snobberanno l’ordinanza sindacale.
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