Gentile direttore, esclusivamente per dare un contributo al dibattito in corso su ipotizzate pratiche consociativistiche in Regione Campania, ritengo di precisare i contorni di una vicenda personale, citata, certo in buona fede, nell’articolo di oggi, a firma Pappalardo, pubblicato a pag. 34 de Il Mattino.
Mio marito, Domenico Tomo, forte di un curriculum di grande rilievo internazionale, partecipò nel 2012 ad una selezione presso la Soresa, società partecipata dalla Regione Campania, conquistando – per titoli ed esami – l’assunzione. É utile precisare che il compenso attualmente goduto è notevolmente inferiore rispetto a quello precedentemente goduto nel ruolo di dirigente presso la società Accenture, leader mondiale della consulenza direzionale, servizi tecnologici e outsourcing.
Al momento della selezione, la sottoscritta non esercitava il ruolo elettivo parlamentare. Devo precisare altresì che nè io nè mio marito abbiamo chiesto in nessuna occasione interventi clientelari di alcun tipo nè tantomeno abbiamo mai concordato inesistenti lottizzazioni, peraltro estranee al mio modo di interpretare l’attività politica.
Correttezza deontologica avrebbe potuto suggerire una più attenta valutazione dei fatti.
Voglia gradire Cordialità.
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ON. GIOVANNA PALMA
DEPUTATO PD

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