Giugliano. Il referendum per l’ecovillaggio rom a Giugliano è “inammissibile”. A stabilirlo è stata la Prefettura. Subito sono giunte quindi le reazioni politiche, soprattuto da parte dell’opposizione che sosteneva la consultazione popolare.

Anna Russo (CambiaMenti): “Leggo che secondo la motivazione il quesito andrebbe a ledere o limitare la libertà della persona. In realtà, si proponeva tutt’altro. Oltre ad essere di competenza territoriale, principio imprescindibile infatti è stato valutato anche positivamente dalla segreteria comunale, era stata attestata anche la validità delle oltre 5mila sottoscrizioni. E’ comunque un risultato storico a Giugliano perchè nessuno è mai riuscito a coinvolgere la popolazione in così ampia scala e renderla partecipe di scelte così delicate, quindi l’espressione massima della democrazia. Ciononostante interviene, con un tempismo strano, questa decisione di ministero e prefettura che motivano dicendo che il quesito non è conforme alla questione dell’ente locale. In realtà è prettamente di competenza locale perché chiede alla gente se vogliono o meno sottrarre una parte di territorio per favorire la costruzione di questo nuovo ghetto. Ciò non toglie, a parte la natura consultiva del referendum quindi non vincolante, che qualora avesse vinto una delle due posizioni e qualora l’amministrazione avesse avuto voglia di ascoltare la cittadinanza si sarebbe potuto pensare ad una soluzione diversa: ovvero invece di Ponte Riccio si poteva fare altrove. Nessuno dice la cacciata dei rom oppure metteteli sotto i ponti. Saremmo veramente stupidi nel 2016 a pensare un cosa del genere. E’ ovvio che di base non c’è una volontà esasperata nel voler ospitare questa comunità che già in larga scala occupa tra l’altro il nostro territorio e crediamo che Giugliano già abbiamo dato abbondantemente ed allo stesso modo non abbia ricevuto in termini di ristoro e di bonifiche ogni volta che c’è stato il bisogno con lo spostamento di questa comunità. Il dato politico più grave in tutto questo è che ancora una volta l’amministrazione non ha il coraggio di prendersi le proprie responsabilità. Invito a dimettersi perché se ogni volta che c’è una decisione scomoda o comunque delicata da prendere deve intervenire un organo sovralocale, praticando di fatto uno schiacciamento totale della democrazia. Decidendo che il principio referendario lede la libertà della persona, in realtà l’unica cosa che viene lesa è la nostra democrazia. Chi l’ha proposto sono organi democraticamente eletto, il popolo sovrano viene bypassato completamente, l’unica negazione è propria quella democrazia. Se il sindaco non ha il coraggio di prendersi la responsabilità di dire che è in linea con la decisione del prefetto e di assumersi le responsabilità dinanzi alla propria cittadinanza oppure far capire che non è in linea e quindi far capire che non è in linea ma deve subirla, allora a quel punto lo invito a lasciare la poltrona e cerchiamo di difendere il nostro territorio.”

Alfonso Sequino (Forza Italia): “Non vogliono far esprimere i cittadini, bloccano il Referendum sulla costruzione di un Villaggio ROM a Giugliano deviando il significato del testo referendario. Se è vera questa notizia, oltre a deviare il vero significato del testo referendario ed a mortificare più di 5000 cittadini che lo hanno richiesto, viene mortificata tutta la classe politica giuglianese.

Spero che non ci sia un progetto politico preciso dietro tutto ciò con il benestare del Sindaco e della sua Maggioranza.  Questo atto, improprio ed inopportuno, deve essere giustificato politicamente.  Il Sindaco, visto che non viene rispettata la democrazia e la volontà dei concittadini che è delegato a rappresentare, deve annunciare le dimissioni e consegnarle nelle mani del prefetto. In caso contrario saremo propensi a pensare ad un accordo tacito.”

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