Giugliano. Parole dure, durissime, quelle pronunciate dallo scrittore Massimo Cacciapuoti in un editoriale uscito su Repubblica Napoli. Il tema affrontato è il solito: i roghi tossici. Una situazione che l’autore di Pater Familias considera insostenibile, perché “da giugno a settembre Giugliano e dintorni tornano a essere quella che è la loro unica destinazione: la terra dei roghi tossici”.

In un articolo al vetriolo, Cacciapuoti punta il dito contro la politica, locale e regionale, colpevole di non aver risolto il problema. “Io sono originario di Giugliano e, come ogni buon paesanotto, conosco gli altri paesanotti – scrive lo scrittore -. I politici di Giugliano sono gli stessi da vent’anni. La maggior parte difetta di capacità, competenze, cultura necessaria ad amministrare la cosa pubblica. […] La nuova classe dirigente campana così governa: ostentando con sicumera una volontà e una capacità che non ha. Tanto la gente è fessa, si beve tutto e intanto Giugliano continua a bruciare, nonostante i proclami del buon sindaco Poziello”.

Poco dopo l’affondo, durissimo, nei confronti del primo cittadino, del quale invoca immediatamente le dimissioni: “Se l’ambiente è stato uno dei cavalli di battaglia del tuo programma, caro sindaco – tuona lo scrittore -, visto che hai fallito, dovresti andartene. Ma non domani, subito!”

Infine l’endorsement in chiave grillina: “Ho letto il Comunicato dei Cinque Stelle. Saranno anche improvvisati e incapaci questi, ma almeno sono gli unici che alzano la testa. Il consigliere Nicola Palma – chiosa – è tra i pochissimi, se non l’unico, che alza la testa”.

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