Franco non ci poteva credere ma le sue fragole erano lì davanti ai suoi occhi. Da Parete a Dubai proprio come lui. Francesco Del Prete è un giovane operaio di talento che era stato chiamato negli Emirati per costruire un nuovo albergo. Le fragole venivano dall’agro casertano: dalle terre che laggiù erano conosciute solo per notizie di mafia e falsari.  A riuscire in questa impresa era stata un’azienda che lui conosceva bene, la Cooperativa Sole.

L’azienda da lavoro a tanti suoi concittadini e dal 1962 ha costruito in quest’angolo sperduto delle campagne tra Napoli e Caserta una realtà da far invidia alle coop delle regioni “rosse”.

Grazie ad un accordo con una catena di distribuzione francese gli uomini della Sole hanno imposto la qualità delle loro fragole negli ipermercati di Dubai. Il prodotto con un packaging innovativo si è già affermato in mezza Europa con numeri importanti: Germania, Austria, Polonia e Francia sono solo alcune delle nazioni nelle quali arrivano i frutti di Parete. Da quest’anno però saranno anche gli sceicchi a gustarli non solo nel ricco emirato ma anche in Arabia Saudita e nel vicino Kuwait.

Sono oltre 100 gli agricoltori associati alla Cooperativa e durante i mesi di raccolta da febbraio a luglio vi lavorano 200 dipendenti
Sono oltre 100 gli agricoltori associati alla cooperativa

Un risultato importante di internazionalizzazione di cui vanno orgogliosi a Parete: <<Siamo soddisfatti della nostra espansione e cerchiamo anno dopo anno di ingrandire le quote di mercato – spiega Pietro Ciardiello, direttore della cooperativa – l’obiettivo è quello di creare un polo dell’agricoltura di qualità in questa zona e da decenni lavoriamo in tal senso. Siamo l’unica cooperativa del Sud con 50 anni di storia e i primi produttori italiani di fragole>>.

Sono oltre 100 gli agricoltori associati alla Sole e ogni anno contribuiscono ad un successo che non è scontato. L’Italia è  il sesto produttore mondiale di fragole ed il secondo in Europa dopo la Spagna.  Il prodotto della zona di Parete è il 5 per cento della produzione nazionale ed è il 20 per cento della Campania che è la regione che produce più fragole nel belpaese. La concorrenza c’è ed è forte.

Nella cooperativa lavorano più di 200 persone con contratti stagionali. Il segreto della frutta della Sole è nei metodi che vengono scelti per riuscire ad avere un prodotto sano e gustoso: l’impollinazione è sempre naturale e non vengono usati prodotti chimici. Manca il marchio “bio” solo perché il gruppo non ha terreni a sufficienza: spesso è costretto a nuove coltivazioni (per avere la certificazione c’è bisogno che in quell’appezzamento anche negli anni addietro non si siano utilizzati pesticidi). In compenso c’è una linea dedicata ai bambini con “residui zero” che è in netta espansione.

La Campania è la prima produttrice italiana di fragole e l’Italia è la sesta nazione al mondo con il 4,6% delle coltivazioni totali
La Campania è la prima produttrice italiana di fragole

Le fragole della Sole hanno una capacità attrattiva tale da mettere in difficoltà la stessa cooperativa, come ci spiega il Presidente Antonio Maione: <<In questo periodo di crisi, noi abbiamo avuto il problema opposto, non siamo riusciti a evadere tutti gli ordini che ci sono arrivati. C’è stata una mancanza di prodotto date le troppe richieste>>. Una situazione paradossale se ci si sposta di poche centinaia di metri e si giunge al mercato ortofrutticolo di Giugliano: una delle strutture più grandi del meridione ma che da decenni non decolla a causa di una serie di questioni organizzative. Qui le fragole vengono vendute anche a 30 centesimi al chilo e sono tanti i produttori che hanno rinunciato a raccoglierle perché non era un’operazione redditizia.

Girando nei dintorni della cooperativa ci si imbatte in numerosi ambulanti improvvisati che vendono cassette di fragole a due euro sotto al sole. Tanta differenza è possibile secondo Paolo Conte, esperto di processi agricoli del territorio, perché <<alcuni, come la Cooperativa Sole, riescono ad organizzarsi e da anni hanno stretto rapporti commerciali con la grande distribuzione e mercati più forti, come quello di Fondi, altri invece sono ancorati a gestioni di carattere familiare dominate dal pregiudizio. L’agricoltura al Sud è un affare serio, ma purtroppo sono in pochi a capirlo: da noi se il figlio di un contadino continua il mestiere del padre è un lutto per la famiglia che immaginava per lui un futuro da professionista lontano dai campi>>.

Un momento della raccolta
Un momento della raccolta

I numeri della Sole danno ragione a questa analisi. La cooperativa ha fatturato nel 2011 più di 21 milioni di Euro con un incremento del 10 per cento nei confronti dell’anno precedente.  Una percentuale importante se paragonata alla crisi del settore ed al generale calo dei prezzi dell’ortofrutta a fronte di maggiori costi per il trasporto.  Non solo fragole ma anche meloni, ortaggi e pesche hanno contributo a questo risultato che secondo il direttore Ciardullo è <<frutto solo dell’amore per la nostra terra e per le sue coltivazioni. Se non si è innamorati non si arriva a tanto. Vederla produrre e produrre bene ci riempie di orgoglio>>.

Lo stesso orgoglio che ha provato Franco quando la mattina dopo in cantiere ha offerto fragole a tutti: <<This are made in Parete, le fanno a casa mia>> diceva felice ai colleghi che le assaggiavano.

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