«Ho visto mio fratello morire. Davanti a me, il petto insanguinato. L’ho guardato negli occhi mentre si accasciava senza forze, senza vita». Le frasi e le parole si spezzano in gola, Felice Galluccio si porta le mani alla faccia e agli occhi per nascondere le lacrime. Ha assistito all’uccisione di suo fratello Giovanni. Chi ha sparato l’ha fatto a freddo. Ha premuto il grilletto per 4 volte e poi l’arma si è inceppata: «Altrimenti non oso immaginare quel che sarebbe successo».
Felice era fuori allo stand «California» nel mercato ortofrutticolo di Volla. Ha visto tutto, a soli pochi metri da chi ha premuto il grilletto e ha fatto fuoco e ha centrato Giovanni e il suo collaboratore Giuseppe Sarracino che è ricoverato nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Loreto Mare. «Ha sparato anche contro di me – racconta – ma non è riuscito a colpirmi». Con Felice Galluccio ora c’è il cugino suo omonimo, avvocato, che gli è stato al fianco durante il lungo interrogatorio, per sostenerlo nel dolore e nell’affetto.
Che cosa è successo ieri mattina al mercato?

«Dobbiamo cominciare con una premessa. Lunedì mattina verso le 8.30 mio fratello Giovanni era fuori al suo stand, era al telefono quando è arrivato questo signore che ha cominciato a urinare vicino alla parete della struttura. Vicino c’erano delle cassette con delle banane e mio fratello gli ha chiesto cosa stesse facendo e poi gli ha dato un secchio con dell’acqua. Questa persona, che peraltro viene spesso al mercato per acquistare qualche chilo di frutta, ha risposto: ”ho la prostata e faccio la pipì dove voglio io”. Poi gli ha scaraventato il secchio d’acqua contro. Mio fratello ha parato il colpo d’istinto. C’è stato un diverbio con qualche spintone e nulla più. Questo signore è andato via e noi abbiamo continuato a lavorare, alle 13 abbiamo chiuso gli stand come ogni giorno».
Avevate avuto minacce, temevate una simile vendetta?

«Per nulla. Noi apriamo gli stand ogni mattina alle 4. Abbiamo fatto lo stesso ieri. Ma alle 8.30, come lunedì mattina, all’improvviso ho sentito delle urla e la gente che diceva che c’era una persona con la pistola. Mi sono voltato e ho visto quella persona che aveva aggredito mio fratello che impugnava una pistola e che la puntava contro Giovanni».
Il racconto si interrompe. Poi, Felice Galluccio riprende.

«Nemmeno il tempo di pensare, un attimo e ha esploso il primo colpo. Giovanni è stato centrato alla spalla, poi il secondo colpo al petto. Io e Giuseppe Sarracino abbiamo tentato di fermare quell’uomo, ma lui si è voltato e con freddezza ha sparato all’addome di Sarracino. Poi ha sparato contro di me, senza riuscire a colpirmi. L’arma si è inceppata. A quel punto è scappato».
Ma chi è l’assassino? Lei lo conosce?

«Viene spesso al mercato, quasi ogni giorno. Acquista qualche chilo di frutta, spesso matura, e va via. Molte volte gli viene regalata per evitare che dia fastidio. Ha all’incirca quarant’anni».
Questa persona era da sola quando ha sparato?

«Non lo so, ma mi hanno detto che vicino a lui c’era una persona che quasi gli faceva spazio per non essere bloccato. Dalle telecamere di videosorveglianza è stato visto arrivare in auto, parcheggiare e poi fare un bel po’ di strada a piedi prima di arrivare al nostro stand. Era tutto premeditato. Voleva uccidere mio fratello. Era venuto qui con questa idea e l’ha fatto. È un assassino».
Che ricordo ha di suo fratello?

«Una ragazzo solare e un grande lavoratore. Abbiamo perso nostro padre dieci anni fa e lui, dopo il diploma, ha deciso di lavorare nell’azienda di famiglia. Non ha mai fatto male a nessuno. Sabato siamo stati al matrimonio di nostra cugina. Era sorridente, felice. Quel sorriso sarà per sempre stampato nella mia mente. La nostra è una famiglia tranquilla, ma questo assurdo dolore per una inutile e inspiegabile vendetta sarà difficile da dimenticare».

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