nuovo arresto don michele barone luigi schettino

Nuove misure cautelari Don Michele Barone e il poliziotto Luigi Schettino. Nel pomeriggio del 12 marzo gli agenti della squadra mobile di Caserta, su disposizione della Procura di Santa Maria Capua Vetere, hanno eseguito altri provvedimenti giudiziari nella vicenda della 13enne “esorcizzata”.

Le misure sono state notificate agli stessi indagati: don Michele Barone, 42 anni, sacerdote di Casapesenna appartenente alla Diocesi di Aversa, per il quale è stata applicata la custodia cautelare in carcere; il vicequestore della Polizia Luigi Schettino, 40 anni, ai domiciliari; e i genitori della ragazzina, Cesare Tramontano, 51 anni, e Lorenza Carangelo, 48, entrambi di Maddaloni, scarcerati dai domiciliari dopo il primo provvedimento ma ora raggiunti dal divieto ai luoghi frequentati dalla persona offesa e dalla sospensione della potestà genitoriale”.

Le indagini, dirette dalla Procura sammaritana e curate dalla squadra mobile della Questura di Caserta, hanno consentito di approfondire ulteriormente le gravissime condotte perpetrate dal sacerdote Michele Barone, in concorso con le altre persone raggiunte dai provvedimenti cautelari. Il sacerdote, infatti – già colpito da un’ordinanza cautelare per i reati di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale – agendo senza l’autorizzazione del vescovo diocesano e, dunque, in totale spregio delle regole e delle prescrizioni dell’organizzazione clericale, ha perpetrato su numerose donne – tra le quali la minore T.A. – riti esorcisti posti in essere con modalità violente, aggravati dalla realizzazione, ai danni della minorenne, di una lesione gravissima come uno sfregio sul viso della piccola.

Le ordinanze cautelari hanno anche riguardato i genitori della minorenne, i quali hanno partecipato a numerosi episodi di maltrattamento, contribuendo consapevolmente e volontariamente alla realizzazione dei soprusi ai danni della figlia e alla realizzazione, ai suoi danni, di uno sfregio permanente del viso. Infine, attinto da misura cautelare è stato anche il vicequestore aggiunto Luigi Schettino, seguace di don Michele Barone, ritenuto responsabile, in concorso, anche dei maltrattamenti subiti da T.A.. Il poliziotto non avrebbe impedito il protrarsi dei maltrattamenti, pur avendone contezza e pur avendo l’obbligo giuridico di farlo.

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