Pronte o quasi le candidature ora è il tempo dei mal di pancia. Collettivi o di partito. A Giugliano il Pd sembra sia sconvolto ma nessuno lo dice. Il direttivo aveva puntato pare su Emanuele D’Alterio ma invece alla fine l’ha spuntata il penalista Pino Pellegrino proposto non si sa bene da chi. Pare sia stato un volere di Renzi che voleva a Giugliano un nome per sparigliare. Dietro le quinte però dicono che D’alterio avesse avuto anche il via libera di Poziello, e proprio questo lo rendeva troppo forte alla maggioranza di rito topiano che non voleva mediazioni con il primo cittadino. Topiano a parte sono tutti a bocca asciutta. Con un pugno di mosche infatti sono rimaste tutte le altre correnti: i marcianiani Castaldo e D’alterio così come gli Orlandiani. Quest’ultimi speravano almeno in un nome nel listino. Niente. Senza nomine pure i deluchiani che puntavano su Porcelli.
Asso pigliatutto Lello Topo che ha piazzato la fedelissima Palma sia al Senato, sia nel listino e mentre tutti gli preparavano trappole a Villaricca come la candidatura in Liberi e Uguali di Giovanni Granata, ha pensato bene di lasciare il collegio a Migliore e trasferirsi nel feudo di Mario Casillo a Castellammare. Il patto è: tu a Roma ed io in Regione. Topo capolista come un leader nazionale. Migliore poi si sa è un amico personale di Antonio Poziello che potrebbe non esimersi dal votarlo. Il Sindaco di Giugliano si è chiamato fuori da questo giro. Preso dalla sua giunta. Però solo un partito autolesionista e correntista come il Pd poteva lasciare che il suo bacino di voti, ampio, molto ampio, andasse verso Liberi e Uguali dove sono candidati Arcangelo Palumbo e Michela Rostan. Anche qui non mancano i malumori: si aspettavano qualcosa in più altri nomi storici della sinistra come l’avvocato Antonio Russo e il dalemiano Mimmo Mallardo. Ma pure a sinistra ha deciso Roma e il bacino di voti di Palumbo è sembrato più promettente.
Nel centrodestra le cose non vanno meglio: il gioco dei veti incrociati dovrebbe lasciare Giugliano senza neanche un candidato di bandiera. Nessun nome forte per il momento pare essere in grado di conquistare quotazioni tanto che il collegio dovrebbe essere affidato a Michele Schiano, deluchiano della seconda ora, che potrebbe ritornare nel centro destra con la famosa “quarta gamba”. Si è parlato di Anna Russo favorita per la candidatura in quanto giovane e donna ma per ora è fumata nera. Dovrebbe correre Francesco Guarino ma si sa che l’assessore di Villaricca è un battitore libero e il libero pensiero non sempre paga.
Non è un’isola felice il Movimento Cinque Stelle dove le epurazioni dalle parlamentarie paiono terminate con il sacrificio del carneide Zanfardino. Resta da scegliere il candidato all’uninominale. Micillo ha tutte le carte in regola ma è un ortodosso e Di Maio pare che ascolti molto anche Nicola Palma che invece è un suo fedelissimo. Più dura la situazione in Fratelli D’Italia dove il coordinatore Leoncino ha lasciato la guida della sezione. Poche notizie dai leghisti ma pare che per Biagio Sequino l’arrivo a Roma sia rimandato.

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