Rischio zona arancione in Italia: è questa l’idea di Guido Rasi, consulente scientifico di Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario all’emergenza Covid. La proposta si basa sul fatto che i posti ospedalieri occupati da pazienti Covid, sia in degenza ordinaria che in terapia intensiva, sono in crescita e che la diffusione della variante omicron potrebbe determinare un’impennata della curva dei contagi. L’ipotesi, se tradotta in realtà, determinerebbe cambiamenti, regole e restrizioni su tutto il territorio italiano.

Zona arancione: cosa cambia

E’ una corsa contro il tempo per evitare nuove restrizioni. Il ministero della Salute chiede alle Regioni di rafforzare le misure di assistenza, sostenendo che “Il Paese è in una fase epidemica acuta”. La cabina di regia è stata convocata dal Presidente del Consiglio Mario Draghi per il prossimo 23 dicembre: si deciderà se siano necessari cambiamenti e regole più rigide per evitare un’ulteriore impennata dei contagi, già in risalita con l’arrivo della variante Omicron.

L’ipotesi di zona arancione in Italia si fa sempre più concreta: con questa nuova misura, cambierebbero le disposizioni per bar e ristoranti, che in zona arancione sono vietati senza Green pass. Chi non è vaccinato e non ha fatto il tampone nelle ultime ore, non può consumare né al banco né al tavolo, al chiuso o all’aperto che sia. Si può usufruire solo del servizio d’asporto o a domicilio.

Discorso uguale per le strutture ricettive: un non vaccinato che dovesse andare in vacanza in zona arancione, non potrebbe accedere all’hotel. Vietato anche frequentare i centri commerciali nei giorni prefestivi. In zona arancione, come in gialla, la mascherina è obbligatoria all’aperto e al chiuso.

Zona arancione in Italia: regole e restrizioni

In zona arancione, i limiti e le restrizioni sono disposti per chi non è in possesso del Green Pass: in questo caso, gli spostamenti verso altri comuni o Regioni sono consentiti solo per esigenze di lavoro, salute o servizi non disponibili nel proprio comune. Una situazione non dissimile da quella che era stata predisposta per la zona rossa degli anni passati.

Vietata l’attività sportiva: non si potrebbe accedere a palestre e piscine senza la certificazione verde. Non sono permessi gli sport di contatto ma solo l’attività fisica all’aperto. Non consentite le attività di svago per chi non possiede il Green Pass: non si potrà accedere a cinema, teatri, sale da concerto, luoghi di spettacolo, musei, mostre, stadi, eventi, discoteche, feste, cerimonie, parchi di divertimento, impianti sciistici, centri ricreativi e culturali, sale scommesse.

Quali regioni rischiano

Si entra in zona arancione con 150 casi settimanali ogni 100mila abitanti, il 30% di posti letto occupati in area medica e il 20% nelle terapie intensive. L’unica regione che potrebbe colorarsi di arancione a cavallo delle feste è il Friuli-Venezia Giulia, nonostante il governatore Massimiliano Fedriga lo escluda, sostenendo che la situazione sia sotto controllo.

Da oggi, la Liguria, il Veneto, le Marche e la Provincia di Trento passano in zona gialla, unendosi al Friuli Venezia Giulia, alla Calabria e alla provincia autonoma di Bolzano, già nella fascia di rischio. Un elevato aumento dei contagi potrebbe determinare il passaggio in zona arancione.

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