Il boss dei Casalesi Michele Zagaria, detenuto in regime di 41 bis nel carcere milanese di Opera, è depresso. Questo emerge da una relazione con consulenza medica. Le cause di questo stato depressivo sarebbero da ricercare nella durezza del regime carcerario a cui è stato condannato.

Michele Zagaria ha trascorso la sua lunga latitanza, durata circa 16 anni, viaggiando nascosto nei bagagliai delle auto e rintanato in sofisticati bunker che si era fatto costruire sotto alcune ville del Casertano. Eppure il 41 bis l’avrebbe duramente provato. Al punto che sono attive già da due mesi, anche nel bagno, le telecamere di sicurezza installate nella sua cella.

Il superboss si è reso protagonista di due minacce di suicidio nei mesi di novembre e dicembre, realizzate provando a strangolarsi con il filo del telefono mentre si trovava in videoconferenza dalla saletta del penitenziario per un processo che si svolgeva a Santa Maria Capua Vetere. Ed è proprio per queste tendenze suicide, dovute allo stato depressivo in cui versa “capastorta” che è stata rafforzata la sorveglianza nella sua cella, anche in bagno.

 

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