Napoli. Aerei a bassa quota quasi ininterrottamente. Un frastuono che parte anche prima dell’alba. E’ uno degli effetti collaterali del boom turistico a Napoli e di un aeroporto, quello di Capodichino, praticamente dentro la città. Un problema molto sentito soprattutto col cambio rotte – concordato tra Enac e Gesac – che ha spostato il traffico aereo sull’area nord di Napoli. 

E ieri i cittadini si sono incontrati per discutere del problema a Chiaiano, quartiere già interessato da altre fonti inquinamento come la discarica ed arterie trafficatissime come l’asse perimetrale e via Santa Maria a Cubito. Per i cittadini, il cambio rotte è una scelta scellerata presa senza confronto. 

Il disagio inizia ad essere avvertito ancor di più anche nei comuni come Marano, Mugnano, Melito, Villaricca e Giugliano. E’ già nato il comitato No Fly Zone ed ora il fronte si allarga. Negli anni scorsi la criticità era avvertita solo dai quartieri alti della città come zona ospedaliera e Vomero-Arenella. 

La consigliera regionale Muscarà segue da tempo la vicenda. La soluzione proposta resta quella di rilanciare il progetto per i voli civili all’aeroporto di Grazzanise nel Casertano. “Ne parlai con l’allora ministro Toninelli. Invece i politici salernitani hanno ottenuto lo scalo di Pontecagnano che sarà inutile” sottolinea Muscarà. 

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