Erano coinvolti anche loro nelle operazioni di trasporto e occultamento di cocaina in Australia e in altri Paesi, guidate dal narcotrafficante Raffaele Imperiale, arrestato nei mesi scorsi a Dubai. Per questo motivo, la Guardia di Finanza di Napoli e Caserta ha eseguito un sequestro per oltre 52 milioni di euro nei confronti di Giovanni (ex presidente del Villa Literno Calcio, in foto a destra) e Michele Fontana, imprenditori specializzati in attività di trasporto di merci su strada e di gestione rifiuti.

Villa Literno, imprenditori vicini al narcos Imperiale

Il provvedimento è scattato in seguito all’arresto di Giovanni Fontana – che risale allo scorso novembre – per traffico internazionale di sostanze stupefacenti, all’esito delle indagini condotte nei confronti del broker di Castellammare di Stabia.

Dall’analisi del materiale acquisito, è emerso che nel 2021 Fontana aveva messo a disposizione del sodalizio di Imperiale un deposito per occultare 600 kg di cocaina all’interno di due container diretti in Australia.

Nel corso degli interrogatori resi dopo l’arresto del narcotrafficante, lo stesso Imperiale ha poi confermato il coinvolgimento di Fontana nel trasporto di droga verso il continente e descritto altri traffici illeciti compiuti con la collaborazione dell’imprenditore liternese.

Come, ad esempio, due operazioni di trasporto dal
Brasile, tra il 2008 e il 2010, di 6.000 kg di cocaina e, in seguito, tra il 2017 e il 2021, una decina di trasporti dall’Olanda. In una caso Imperiale, decise di contattare Fontana tramite Daniele Ursini (anch’egli tratto in arresto nel mese di novembre) perché aveva bisogno di autotrasportatori efficienti e fidati.

Secondo quanto dichiarato da Imperiale, Fontana avrebbe ricevuto per il suo “aiuto” un compenso di oltre 7 milioni di euro. A confermare la pericolosità dell’imprenditore, anche due collaboratori di giustizia, già esponenti di spicchio delle fazioni Schiavone e Zagaria del clan dei Casalesi, che lo hanno indicato come un uomo colluso con il gruppo di Michele Zagaria.

Chi è Michele Fontana

Non da meno è Michele, fratello di Giovanni Fontana. L’uomo ha infatti precedenti ed è legato al congiunto, come riportano gli inquirenti, “anche da vincoli societari che lo hanno portato alla totale condivisione non solo delle strategie commerciali, ma anche di quelle di natura illecita, come emerso dalle verifiche sulla gestione delle aziende di trasporto e degli impianti di trattamento rifiuti da parte dei due germani”.

Il sequestro

Le indagini patrimoniali hanno evidenziato anche un’evidente sproporzione, nel periodo 2002-2021, tra i redditi dei due imprenditori e dei rispettivi nuclei familiari e le relative proprietà. 

Da qui il sequestro di 8 società, 120 immobili tra fabbricati e terreni, 6 veicoli tra auto e moto, il blocco dei rapporti bancari e finanziari, per un valore complessivo di oltre 50 milioni di euro.

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