Maddaloni. Una fitta rete di corruzione e clientele quella scoperta dalle forze dell’ordine e che ha portato all’arresto del sindaco, di un assessore e due consiglieri del comune di Maddaloni. In particolare, è stata applicata la misura della custodia in carcere nei riguardi di:

l. DE LUCIA Rosa, Sindaco Comune di Maddaloni;

2. DI NARDI Alberto, titolare della ditta OHI “Di Nardi Holding Spa” ; mentre è stata adottata la misura degli arresti domiciliari nei confronti di:

3.D’ANNA Cecilia, assessore alla Cultura Comune di Maddaloni;

4.VIGLIOTTA Giancarlo, Consigliere Comunale di Maddaloni;

5.PASCARELLA Giuseppina, Consigliere Comunale di Maddaloni.

Non è stato, invece, raggiunto da misura cautelare l’indagato»:

VINCIGUERRA Bartolomeo, Comandante della Polizia Municipale di Maddaloni.

Gli indagati sono stati ritenuti responsabili, a vario titolo, di più delitti di corruzione, di due distinti tentativi d’induzione indebita a dare o promettere utilità e di peculato (artt. 319-321, 56-319 quater e 314 c.p.), come meglio di seguito precisato.

Le indagini. L’indagine, avviata nel mese di giugno 2015, è stata incentrata sulle anomalie legate al servizio raccolta rifiuti effettuato nel Comune di Maddaloni, affidato dall’anno 2011 senza alcuna procedura di gara, alla ditta DHI srl di Pastorano (CE). L’attività investigativa ha preso l’avvio dalla denuncia sporta presso il Comando Stazione Carabinieri di Maddaloni da un imprenditore, attivo nel settore della raccolta dei rifiuti solidi urbani, integrata dalle successive dichiarazioni da lui rese.

Nucleo essenziale dell’indagine è costituito dal rapporto corruttivo instauratosi fra il sindaco De Lucia e l’imprenditore Di Nardi, che ha poi intessuto rapporti anche con i massimi esponenti dell’amministrazione comunale maddalonese.

Il principale interesse che ha legato il sindaco e l’imprenditore è costituito dalle vicende relative alla proroga dell’affidamento diretto del servizio di raccolta di rifiuti alla DHI Holding Industriale s.p.a di Alberto Di Nardi che, già affidataria dello stesso servizio presso il comune di Maddaloni sin dal 19.10.2011, otteneva, nell’arco temporale dal 27.6.2013 fino al 1.10.2015, l’emissione di ordinanze di proroghe trimestrali dei lucrativi affidamenti diretti del servizio di igiene urbana ( comportanti un impegno di spesa di €.423.766,20 mensili), in modo illegittimo sia per la mancanza dei presupposti eccezionale ed urgente necessità, sia perché eccedenti i limiti massimi di 18 mesi, proroghe a cui è seguita l’illecita predisposizione del redigendo bando di gara quinquennale.

Gli incontri tra sindaco e imprenditore. L’attività d’indagine ha documentato l’esistenza di frequentazioni quasi quotidiane fra il sindaco e l’imprenditore, con incontri in luoghi riservati e hanno dimostrato come il Di Nardi sia stato una sorta di “bancomat” della De Lucia, cui costantemente e senza alcuna costrizione ma addirittura delle volte anticipando egli stesso la richiesta, elargiva alla bisogna somme di denaro e altre utilità, pur di continuare a gestire il servizio di igiene urbana, che gli ha consentito di acquisire un ingente guadagno economico.

Sono risultate pertanto riscontrate le dichiarazioni rese dall’imprenditore denunciante, che ha riferito di una somma percepita mensilmente dal sindaco dell’importo di circa 10/15 mila euro al mese, nonché della pattuizione di un tangente dell’ammontare di 1 milione e 200mila euro, con riferimento all’affidamento quinquennale del servizio.

Viaggi e arredamento. Ma non solo i vantaggi erogati dal Di Nardi sono consistiti nella corresponsione, in più soluzioni, delle predette somme di denaro (in ciascuna occasione, per un importo variabile fra i 2000€ e i 5000€), ma anche in ulteriori attività. E’ stato infatti dimostrato che il Di Nardi, su richiesta del sindaco, abbia erogato anche altre utilità ed, in particolare abbia proceduto all’assunzione, presso la Intergair spa (società controllata dal Di Nardi Alberto), del fratello di un consigliere comunale di Maddaloni, nonché al pagamento di un viaggio effettuato dal sindaco ad Antibes unitamente a Cecilia D’Anna, si sia altresì accollato la spesa occorrente per l’arredamento dell’abitazione del sindaco ed, infine, abbia erogato anche benefici sul piano politico ed elettorale, concretatisi in sponsorizzazioni di vario tipo ed importo, tra le quali 500 euro per la manifestazione stop femminicidio, e circa 5.000 euro per la realizzazione di 600 metri di luminarie in Via Napoli di Maddaloni per l’anno 2015, per dare copertura economica ad attività patrocinate dal Comune e dal sindaco in persona.

Al fine di garantire al Di Nardi gli indebiti vantaggi, il sindaco, coadiuvato dall’assessore alla Pubblica Istruzione ed edilizia scolastica, si è occupato personalmente ed in maniera “egemone” dell’affidamento dei lavori pubblici, attraverso un capillare controllo dell’intero apparato amministrativo.

Soldi ai consiglieri. Affinchè il rapporto corruttivo potesse proseguire nel tempo, il Di Nardi ha fornito altresì ausilio al sindaco perché questi potesse sanare i dissidi politici interni alla maggioranza consiliare, ed assicurarsi la prosecuzione dell’attività consiliare e quindi del suo mandato di sindaco. Ciò è stato realizzato mediante la creazione di flussi finanziari illegali utilizzati per alimentare un ramificato sistema corruttivo in favore soprattutto dei protagonisti della vita politica ed amministrativa di Maddaloni.

Anzitutto, l’intervento del Di Nardi è stato essenziale per risolvere dei dissidi tra i vari consiglieri comunali ed in particolare tra il consigliere Giusy Pascarella ed il sindaco De Lucia, mediante l’erogazione da parte di quest’ultima di diverse somme di denaro al consigliere. Ciò è stato possibile mediante la consegna da parte del Di Nardi, in aggiunta alla somma di denaro versata mensilmente pari a 10/15.000, di un’ulteriore somma da utilizzare ai fini predetti.

Nel corso della fondamentale intercettazione ambientale del 24.11.2015, presso l’abitazione della madre della De Lucia, si è parlato della necessità di corrispondere, in favore di alcuni consiglieri comunali riottosi o problematici (allo stato non meglio individuati), la somma di 7.000 euro ciascuno per assicurarsi l’approvazione del bilancio, con un meccanismo che ha previsto l’erogazione di 3500 euro prima e 3.500 euro dopo l’approvazione in consiglio comunale.

Nell’ambito della stessa indagine, infine, è emersa una condotta di peculato posta in essere dal comandante della Polizia Locale Vinciguerra Bartolomeo, in concorso con il sindaco ed il consigliere Vigliotta, essendo stato accertato che il comandante, su indicazione del sindaco, con auto di servizio, si sia recato in Calabria per prelevare il Vigliotta ed accompagnarlo presso il municipio, al fine di garantire la sua presenza ad un’importante seduta consiliare.

Il sequestro. Contestualmente all’esecuzione delle misure coercitive, si è proceduto al sequestro preventivo di un importo pari a €.609.128,00 su beni appartenenti al Di Nardi, somma corrispondente all’ammontare del profitto (calcolato dalla differenza fra i ricavi ottenuti dalla OHI ed il costi sostenuti) derivante dall’affidamento diretto del servizio raccolta rifiuti per il comune di Maddaloni, ottenuto attraverso il metodo corruttivo sopra descritto.

Foto: Casertace.it

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