Ipotesi zona arancione in Italia. Il premier Draghi ha convocato una cabina di regia per il 23 dicembre. L’obiettivo è contrastare l’avanzata della variante Omicron. Stando agli allarmi dell’Istituto Superiore di Sanità, la variante sudafricana aumenterà la propria diffusione nelle prossime settimane. Un dato che obbliga le istituzioni a correre ai ripari. Ma soprattutto ci troviamo dinanzi ad un mix esplosivo fatto di contagi e periodo influenzale che rischia di rovinare le festività natalizie a tante famiglie italiane. Sulla questione il Ministro Speranza resta cauto: “Per ora abbiamo un vantaggio importante perché la percentuale di Omicron rispetto  altri paesi europei è ancora molto bassa. Ma se aumentiamo le vaccinazioni avremo ancora uno scudo migliore.”

L’Italia passerà in zona arancione dal 23 dicembre?

Dai piani alti filtra ottimismo ma la sensazione è che la zona arancione ipotizzata dal Governo resti una misura legata a prevenire l’ulteriore diffusione della variante Omicron. In Campania in questi giorni il governatore Vincenzo De Luca ha adottato alcune misure restrittive che, in un certo modo, hanno anticipato l’idea del governo. Dal prossimo 23 dicembre in sostanza saranno vietati assembramenti presso i locali della movida, feste al chiuso o in piazza, divieto di consumo di cibo e bevande nelle aree pubbliche. Il criterio è semplice. Evitare assembramenti nel periodo natalizio. Lo stesso criterio che utilizzerà il Governo qualora decidesse di adottare la zona arancione per il Paese. In sostanza le regole in zona arancione restano quelle di sempre.

L’unica novità riguarda bar, ristoranti e strutture ricettive, assolutamente vietati per i cittadini sprovvisti di Green Pass. Per quanto riguarda gli spostamenti, in zona arancione sono consentiti ai soggetti senza Green pass solo per esigenze di lavoro, salute o servizi non disponibili nel proprio Comuni. Infine, anche l’attività sportiva è vietata: niente accesso a palestre e piscine per chi non ha il Green pass in zona arancione. I cittadini potranno fare attività fisica esclusivamente all’aperto. Dunque non ci resta che attendere il fatidico 23 dicembre. Ovvero il giorno della verità.

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