tony colombo tina rispoli debito 500mila euro

Una relazione nata da un debito di centinaia di migliaia di euro. Un debito contratto anni fa, quando la carriera di Tony Colombo era agli albori e il cantante aveva bisogno di soldi per finanziare il suo percorso musicale. È quanto rivelano due collaboratori di giustizia, Gianluca Giugliano e Gennaro Carra, nella voluminosa ordinanza con cui la DDA di Napoli ha ricostruito gli affari intercorsi tra la coppia e l’ala imprenditoriale del clan Di Lauro.

Le dichiarazioni dei pentiti sui debiti di Tony Colombo

Sull’entità del prestito che Tony Colombo aveva chiesto alla famiglia di Tina Rispoli non c’è concordanza: per alcuni era di 200mila euro, per altri di 500mila. Ma facciamo un passo indietro. Corre l’anno 2010: Gaetano Marino, il marito di Tina, boss degli Scissionisti, è ancora vivo. Tra le sue attività c’è anche l’usura. Secondo il collaboratore di giustizia Gianluca Giugliano, Tony Colombo aveva chiesto denaro proprio a Marino: 80mila euro per fare un disco. “Tony non aveva rapporti con Tina Rispoli, la salutava e la rispettava come moglie di Marino Gaetano”, spiega il pentito. In quel periodo il cantante “era pieno di debiti, era rovinato proprio”.

Quello di Marino, però, non sarebbe stato l’unico prestito. Secondo quanto racconta un altro collaboratore di giustizia, Antonio Accurso, ex del gruppo della Vanella Grassi, la stessa Tina Rispoli avrebbe prestato al cantante 200mila euro per finanziare un concerto. Insieme a Tina, a gestire il giro di usura, ci sarebbe anche Raffaele Rispoli, cognato di Gaetano Marino.

“Scoppiò a piangere, aveva debiti di gioco”

Parzialmente diversa la ricostruzione fornita da Genny Carra (nella foto), ex reggente del clan Cutolo del Rione Traiano, che conosce Tony Colombo dal 2006, quando il palermitano si esibì al concerto di un affiliato. Anche Carra avrebbe prestato personalmente dei soldi a Tony, circa 50mila euro per il lancio del suo nuovo disco. Carra conferma però che il neomelodico si era rivolto anche ai Rispoli per ottenere danaro perché, come si legge in un verbale del 2019, “sia Maria che Tina Rispoli praticano l’usura. Lo so perché venni a conoscenza di una vicenda che riguardava un mio amico, …omissis… che gestisce un pontile per le barche a Mergellina”.

Nell’ambito delle stesse dichiarazioni, Carra conferma che tra Tony e Tina c’era anzitutto un rapporto di natura debitoria: “Il mio rapporto con Tony Colombo era di amicizia e di frequentazione quotidiana. Lui aveva un debito con Tina Rispoli di cinquecentomila euro maturato nel 2012 dopo la morte di Gaetano Marino che è avvenuta nella agosto di quell’anno. So del debito perche lui me ne parlò ed io gli presentai Mario Ceronne per aiutarlo ad estinguerlo, poi ha sposato Rispoli Tina e non so se ha risolto la sua situazione”.

E ancora: “Mi ha detto per la prima volta che aveva un debito nel 2014, prima mi chiedeva spesso soldi ed era sempre in affanno per coprire gli assegni, sono arrivato a prestargli sino a 50 mila euro, appunto nel 2014 gli chiesi come mai stesse sempre in difficoltà pur lavorando tanto, e lui scoppiò quasi piangere e mi disse che aveva accumulato tanti debiti per la passione del gioco, che condivide con Tina Rispoli, e a causa degli investimenti non andati bene in gelaterie aperte a Palermo. il debito ammontava a 500 mila euro direttamente nei confronti di Tina Rispoli”.

Il ruolo dei Rispoli e il matrimonio come alleanza criminale?

Ma perché Tina Rispoli, moglie vedova di uno degli ex boss degli Scissionisti, stringe alleanze economiche con Vincenzo Di Lauro, esponente della cosca che ha fatto la guerra proprio agli scissionisti? Per Roberto Saviano l’anello di congiunzione tra le due cosche sono proprio i Rispoli, che hanno svolto un ruolo di mediazione per siglare una pax mafiosa tra i due gruppi criminali egemoni a Secondigliano. Salvatore Di Lauro, altro figlio di Ciruzzo ‘o Milionario, aveva del resto una relazione sentimentale con Maria Rispoli, sorella di Tina. Durante la famosa faida di Scampia, i Rispoli sarebbero passati nelle file del clan rivale, al fianco di Gaetano Marino, soltanto con un obiettivo: riportarli nell’orbita dei Di Lauro.

E ci sarebbero riusciti. L’omicidio di Marino “McKay” a Terracina avrebbe avuto la funzione di ripristinare lo status quo e rimuovere l’ostacolo principale alla riappacificazione tra le due famiglie malavitose. Dopo la morte del boss detto “moncherino”, i Rispoli hanno infatti potuto ricucire i rapporti con i Di Lauro e riprendere a fare affari assieme. Il matrimonio sfarzoso tra Tony e Tina, la sfilata della carrozza lungo corso Secondigliano, la presenza dello stesso Salvatore di Lauro all’esterno della sala della festa sono il sigillo impresso su questa nuova alleanza. Basta guerra, basta conflitti: gli affari si fanno insieme, sarebbe il nuovo mantra.

Gli affari

E qui si arrivano agli ultimi anni, quando Tony Colombo e Tina Rispoli avrebbero, secondo gli inquirenti, rivestito il ruolo di prestanome del clan di Lauro per conto di Vincenzo, finanziando il marchio di una casa di abbigliamento (“Corleone”) e di una bevanda energetica, oltre che di una fabbrica ad Acerra per il confezionamento di sigarette di contrabbando. La coppia glamour del panorama neomelodico napoletano avrebbe sfruttato la sua immagine e la sua popolarità sui social e sui media per “ripulire” i soldi della camorra nei circuiti dell’economia legale. Un sodalizio tra musica, arte e malavita interrotto due giorni fa dal blitz dei Ros.

continua a leggere su Teleclubitalia.it
resta sempre aggiornato con il nostro canale WhatsApp