Non solo banche, ma anche negozi di abbigliamento e perfino l’ex complesso ospedaliero Gesù e Maria a Napoli tra gli obbiettivi colpiti da una banda del buco scoperta e sgominata dai Carabinieri della Compagnia Napoli Centro. I militari dell’Arma hanno infatti arrestato nove presunti rapinatori e ricostruito, grazie alle indagini, modus operandi, ruoli e compiti dei componenti della gang.
Sgominata “banda del buco” a Napoli: scavi nel sottosuolo per derubare boutique di lusso
Il provvedimento è stato eseguito questa mattina dai Carabinieri, su ordine della Procura di Napoli. Le persone finite in manette sono nove: 5 in carcere e 4 agli arresti domiciliari. Sono gravemente indiziate, a vario titolo ed insieme ad altri 5 individui indagati a piede libero, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati contro il patrimonio, e, in particolare, di furti perpetrati con la cosiddetta “tecnica del buco”.
Il modus operandi
L’inchiesta, avviata a marzo nel 2022, ha consentito agli inquirenti di capire in che modo la banda si organizzava prima di mettere a segno un colpo.
Anzitutto, secondo i Carabinieri, i rapinatori sceglievano quale obiettivo colpire. Poi, una volta deciso quale negozio o struttura depredare, effettuavano ripetuti sopralluoghi, finalizzati a verificare la posizione dell’obiettivo e l’accessibilità dalle reti fognarie e dei sottoservizi.
Dopodiché, si passava ad una fase di scavo, le cui operazioni duravano giorni e in alcuni casi anche mesi. Alla fine c’era una fase esecutiva, in cui la banda entrava in azione. Ciascuno di loro, inoltre, aveva dei compiti precisi da svolgere, in modo che il colpo riuscisse secondo i piani.
Tra le varie mansioni, ad esempio, quella di garantire la sicurezza del perimetro dell’area di operazione e il monitoraggio discreto – dissimulato anche grazie all’uso di cani da passeggio – dei movimenti delle forze dell’ordine presenti sul territorio. Fondamentale per la gang era l’utilizzo di dispositivi elettronici, come walkie-talkie, con cui comunicare tra di loro.
I furti
Sono diversi i furti ricostruiti e attribuiti al gruppo criminale. Tra i raid messi a segno, c’è quello ai danni di un noto negozio di abbigliamento di via Chiaia.
I rapinatori, dopo essersi introdotti nella rete dei sottoservizi fognari e attraverso una grata in ferro presente in un condominio situato nel centro storico di Napoli, si erano impossessati di scarpe e abbigliamento d’alta moda, per un valore di 173mila euro. La refurtiva è stata poi recuperata e restituita al legittimo proprietario.
La gang, inoltre, si è resa responsabile di un furto commesso all’interno dell’ex complesso ospedaliero Gesù e Maria. Qui, una volta all’interno della biblioteca storica, i malviventi avrebbero trafugato diversi oggetti d’interesse storico-culturale, tra cui una statua, cimeli e testi antichi.
Trovata l’attrezzatura della banda
A casa di uno degli arrestati, gli investigatori hanno poi rinvenuto 4 walkie talkie, muniti di auricolari, una 20ina di torce frontali, verosimilmente utilizzate in attività di scavo, 1 disturbatore di frequenze, una 30ina di telefoni cellulari e varie videocamere.