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Un piano di guerriglia curato nei minimi particolare gia settimane prima. A creaere la sequenza le frange del tifo interista, varesino e nizzardo contro  un gruppo di tifosi del Napoli in trasferta a Milano.

Mercoledì pomeriggio scatta il raid. Un’azione premeditata, a sottolinearlo lo stesso questore del capoluogo lombardo Marcello Cardona commentando quei minuti di puro terrore scatenati alla vigilia di Inter-Napoli. Bilancio: un morto e quattro feriti.

Sono le 19 in via Novara, a circa due chilometri dallo stadio San Siro. Qui l’inferno è di scena in pochi minuti. Otto Van noleggiati da supporters azzurri transitano a passo lento, da alcune traverse laterali si materializzano gli assalitori, poco meno di un centinaio: tutti incappucciati e con il volto coperto, armati fino ai denti con spranghe, catene e coltelli.

“All’improvviso sono sbucati da tutte le parti”, racconta una delle vittime dell’agguato che però vuole rimanere anonima. “Erano circa una sessantina, poi sono diventati ottanta se non addirittura cento. Un tifoso interista, armato di ascia ha colpito il finestrino davanti distruggendolo completamente. Volevano massacrarci”.  In quel momento è iniziato il lancio di pietre verso i van e i napoletani hanno reagito dando il via alla colluttazione.

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