Perugia-Gran Canaria. Il corpo in avanzato stato di decomposizione rinvenuto in un burrone a Loca Caleta è di Luciana Bianchi, 47 anni, originaria di Perugia. La conferma è giunta in queste ore, grazie all’esame del Dna sui resti trovati in un dirupo a pochi passi dalla casa della donna sull’isola Gran Canaria.

Dall’esame sul corpo non è possibile, al momento, determinare se sia stata uccisa o sia stata vittima di un incidente, ma l’ipotesi del delitto sembra la più plausibile. Luciana Bianchi  era scomparsa da casa sua il 1 gennaio 2018, lasciando la borsa e i suoi adorati gatti.

Ultimo a vederla l’amico Fabiano Seminara, originario di Perugia come Luciana, il quale un anno fa affermava di aver visto Luciana depressa, sebbene altri amici la descrivessero come “molto serena, specie dopo la promozione a lavoro”. 

Il giallo. In casa di Fabiana, oltre ai suoi effetti personali è stato ritrovato un testamento dove veniva indicato come destinatario di tutti i beni di Luciana, proprio l’amico Fabiano Seminara. “Quando sono rientrato –  ha dichiarato alla Gazzetta di Modena – ho notato subito la presenza di oggetti che prima non c’erano. Non me li ricordavo proprio. Un mazzo di chiavi, e due fogli. Una lettera nella quale spiegava che voleva farla finita. E un testamento olografo col quale mi nominava erede universale e mi lasciava tutti i suoi beni”. Il testamento in Italia, però, non ha alcun valore.

 

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