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Arrestati i fratelli di Luigi Cesaro, detto “A Purpetta”. Nel blitz di oggi che ha portato in manette 59 persone, sono destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari anche Aniello e Raffaele Cesaro, già coinvolti in un’altra inchiesta su presunte collusioni con la camorra. In carcere anche Antimo, patron del centro di analisi Igea.

Sant’Antimo, arrestati i fratelli Cesaro

La Procura indaga per concorso esterno in associazione camorristica. Per Aniello e Raffaele è la seconda contestazione di concorso esterno: i due sono già ai domiciliari per questa ipotesi di reato nell’ambito delle indagini sull’area PIP di Marano. L’inchiesta che ha prodotto la maxi-operazione di questa mattina è condotta dalle pm Giuseppina Loreto e Antonella Serio, le ordinanze sono firmate dal giudice Tommaso Miranda. Sotto sequestro è finita la società del “Il Molino”, noto centro commerciale sito sull’Appia, al confine tra i comuni di Giugliano, Melito e Sant’Antimo.

Imprenditoria e camorra: in manette Francesco Di Spirito

Per Luigi Cesaro sarebbe stata chiesta l’autorizzazione a procedere al Senato. In carcere anche Vincenzo Di Marino, maresciallo dei carabinieri, così come Francesco Di Lorenzo ex presidente del Consiglio, già coinvolto nella precedente operazione. Tra i nomi che destano stupore ci sarebbero il noto imprenditore edile Francesco Di Spirito e Claudio Valentino, responsabile dei lavori pubblici, dipendente comunale, di Casagiove nel casertano. C’è anche il boss Pasquale Puca, alias ‘o minorenne, coinvolto insieme ai figli Lorenzo, Luigi e Teresa, e al genero Angelo Guarino. In totale gli indagati sono più di cento. Un’operazione vastissima, che mira a tagliare le mani della criminalità organizzata sugli affari imprenditoriali e politici della città di Sant’Antimo.

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