Sono soprattutto quei segni di strangolamento sul collo ad aver insospettito gli inquirenti e ora, potrebbero trovare una risposta nell’esame autoptico disposto dalla procura di Nocera Inferiore.

Ieri pomeriggio, come riporta Il Mattino, i medici legali hanno eseguito l’esame autoptico sul corpicino di Jolanda. Prima, però, hanno chiesto all’equipe medica dell’ospedale Umberto I di Nocera di sottoporre la bimba ad una tac alla testa e al volto, per verificare se poteva aver ricevuto dei pugni in faccia, poi hanno controllato quei segni di strangolamento che aveva al collo.

In attesa dei risultati, i medici hanno riferito agli inquirenti quanto accertato nel corso dell’esame. Accertamenti che, a quanto pare, potrebbero aggravare anche la posizione della madre.

Le indagini

A carico di Giuseppe Passariello la procura di Nocera Inferiore aveva ipotizzato accuse gravi fin dall’inizio: in particolare, ripetuti maltrattamenti che avrebbero causato la morte della minore quale conseguenza delle lesioni riportate, aggravate dall’omissione reiterata dei necessari soccorsi.

Anche se in un primo momento lo avevano lasciato libero, gli agenti della Mobile non lo hanno mai perso di vista. I poliziotti lo hanno seguito anche domenica sera quando l’uomo, 37 anni, è stato fermato mentre era alla stazione per prendere un treno e darsi alla fuga.

Gli agenti lo hanno immediatamente bloccato e lui ha provato a giustificare la sua fuga: ha riferito di essere molto sotto stress e in crisi di astinenza, quindi di aver preso il treno per farsi una dose di droga. Così gli agenti hanno richiesto l’intervento del 118 e lo hanno fatto visitare in ospedale dove i sanitari non hanno appurato nulla di ciò che lui lamentava. Infine l’arresto.

L’interrogatorio

E durante un interrogatorio l’uomo, accusato dell’omicidio della figlioletta di otto mesi, si era lasciato sfuggire, come riportato dal Mattino, di aver “preferito il maschietto” a lei e di “non averla trattata troppo bene in alcune circostanze”, come quanto la piccola piangeva a causa del fastidio che aveva nelle manine.

Fin da subito lui e la moglie, Imma Monti, si sono accusati a vicenda. Attualmente anche lei indagata (ma a in stato di libertà) in concorso in omicidio. Gli investigatori da subito avrebbero avuto un quadro abbastanza preciso della situazione.

Nel corso degli accertamenti medici di ieri nessun dettaglio è stato trascurato ed oggi sul tavolo del magistrato titolare dell’indagine potrebbe arrivare qualche elemento utile a dare una decisiva svolta alle indagini. Anche i minuti persi la notte tra venerdì e sabato quando la piccola avrebbe smesso di respirare. C’è poi il problema delle condizioni igienico-sanitarie nelle quali vivevano: la piccola avrebbe avuto una infezione virale alla gola.

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