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Il corpo di Renzi senza vita disteso in una bara. E’ il manifesto choc, con tanto di necrologio, affisso per le strade di Pomigliano d’Arco. Compaiono anche i nomi dei morti nelle fabbriche campane. Autori del macabro avvertimento, lanciato in occasione della visita imminente del segretario del PD nella cittadina del vesuviano, gli extraparlamentari del comitato di lotta licenziati e cassintegrati Fiat e del collettivo 48 Ohm.

In città sono stati affissi circa 200 manifesti funebri per “salutare” l’arrivo di Matteo Renzi a Pomigliano, previsto per domani. Gli autori sono gli stessi che dieci giorni fa hanno realizzato un disegno satirico contro Vittorio Sgarbi.  «E’ una provocazione satirica» spiega a Il Mattino, Mimmo Mignano, operaio della Fiat di Pomigliano che l’azienda tiene a stipendio a casa senza consentirgli l’accesso in fabbrica.

«Renzi – spiega Mignano – grazie al jobs act e a tante altre schifezze politiche è il responsabile insieme al suo partito della condizione mortale in cui ora si trovano gli operai italiani, morti suicidi o per i tanti incidenti sul lavoro». Clima teso, dunque, a poche ore dall’arrivo di Matteo Renzi nel collegio dove si è candidato il leader pentastellato Luigi Di Maio.

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