reddito di cittadinanza ricarica

Ricarica Reddito di cittadinanza. Oggi, 27 febbraio, i beneficiari del RdC si vedranno comparire l’accredito sulla carta. Il denaro sarà accreditato entro e non oltre il 29 febbraio. Ma non tutti riceveranno l’accredito questa mensilità.

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Reddito di Cittadinanza, la ricarica

Coloro che hanno fatto domanda per ottenere il sussidio, da marzo 2019 a gennaio 2020, riceveranno il pagamento oggi o entro dopodomani, ultimo giorno del mese.

La situazione è diversa invece per chi ha presentato la domanda a febbraio: ai richiedenti non verrà accreditata la somma spettante contestualmente al rilascio della carta e la prima ricarica verrà effettuata solo a marzo.

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Reddito di Cittadinanza: chi non riceve la ricarica

Attenzione alla data però. L’accredito non avverrà ai primi del mese prossimo, ma soltanto a partire dal giorno 15 marzo. Dopo aver effettuato i controlli dei requisiti richiesti per l’ottenimento del reddito di cittadinanza, entro questa data l’Inps invierà l’esito. Accoglimento o di rifiuto della richiesta. Nel primo caso, quindi con esito positivo, a partire dal 15 marzo, verrà inviata comunicazione dalle Poste, tramite sms o tramite mail, per poter effettuare il ritiro della propria carta con la ricarica.

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Nella giornata di oggi inoltre chi entro il 31 gennaio non ha aggiornato la documentazione Isee rischia di non ricevere, come ogni mese, il pagamento del reddito di cittadinanza. Ma si tratta soltanto di una sospensione e non di una vera e propria decadenza. Ciò vuol dire che una volta regolarizzata la propria posizione il pagamento verrà ripristinato.

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Ricarica Reddito di cittadinanza. I fattori dell’ISEE che incidono sul reddito

Maggiore sarà la differenza tra i redditi percepiti tra il 2017 e il 2018, più varierà l’importo. Nel dettaglio, a parità di patrimonio, se i redditi percepiti nel 2017 sono minori rispetto a quelli del 2018, la somma da corrispondere a titolo di reddito di cittadinanza diminuirà. Viceversa, l’importo aumenta quando i redditi del 2017 sono maggiori. Ciò vale anche quando il reddito è aumentato per prestazioni assistenziali diverse dal REI (come ad esempio il bonus bebè), o anche a causa della Naspi.

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