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Rapine a Modena, malviventi di Giugliano e Mugnano incastrati da Dna e dal tatuaggio

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Modena. Traditi dalle impronte digitali e da un tatuaggio sull’avambraccio. Attraverso una serie di filmati è stato possibile identificare i due rapinatori che a luglio avevano preso d’assalto un’area di servizio e un supermercato, in provincia di Modena. A fermarli su ordine della Procura di Modena, ieri mattina in provincia di Napoli, i carabinieri della Compagnia di Carpi guidati dal capitano Alessandro Iacovelli.

Il fermo di indiziato di delitto riguarda L.A. 29enne di Mugnano e G.F., 46enne di Giugliano. La coppia, assieme ad un complice attualmente ricercato, avrebbe fatto una rapina in un distributore di carburante a Medolla e poi in un supermarket a Cavezzo, nella Bassa modenese.

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Lo scorso luglio i banditi aggredirono con le armi un dipendente portandogli via circa 500 euro dal marsupio, dopo averlo gettato a terra. Nel supermercato, pochi giorni dopo, i malviventi minacciarono con la pistola i cassieri e portarono via 3.500 euro.

I tre avevano agito col volto coperto ma i militari hanno isolato tracce di Dna e le impronte digitali dalla Fiat Punto noleggiata per i sopralluoghi e abbandonata dopo l’ultima rapina. A incastrare ulteriormente i banditi un grande tatuaggio sull’avambraccio di uno dei banditi raffigurante una pistola vicino al volto di Gesù. Ora sono in corso indagini per arrivare al complice e ai fiancheggiatori. I due fermati sono in carcere a Poggioreale in attesa della convalida del fermo. “Rapinatori violenti, con vari precedenti alle spalle, spregiudicati e pronti a tutto”, li ha descritti il colonnello Stefano Nencioni, comandante del reparto operativo dei carabinieri di Modena.

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