Proprietà Privata e Bene Comune: Il Caso della Fontana nel Borgo

Uscendo a fare delle commissioni tutti i giorni mi imbatto nella fontana del Borgo Meridiano. Abbandonata e in disuso da diversi anni è il simbolo di quello che non funziona nella nostra mentalità.

La fontana è una cloaca in quello che dovrebbe essere il salotto migliore della città. Il Borgo ospita negozi eccezionali che allestiscono vetrine stupende: alcune volte vere e proprie opere d’arte.

La fontana non è comunale, chiariamoci, è di proprietà del condominio del Borgo. Non conosco le vicende che hanno portato all’abbandono ma è un chiaro esempio del nostro tallone di Achille: quello che è di più persone è di nessuno e va in malora.

L’esempio della fontana è solo un pretesto per dire una cosa più semplice: siamo capaci di trasformare le nostre proprietà private in regge stupende ma poi già fuori il nostro portone regna il degrado e sembra non essere un nostro problema.

È mai possibile che quella fontana deve essere lasciata in quello stato? È mai possibile che i negozi del Borgo fanno a gara a chi fa le vetrine più fantastiche e poi non riescono a mettersi d’accordo nel gestire un loro bene comune?

Ripeto, il caso del Borgo, lo faccio perché è sotto i miei occhi. E se fossi io uno dei proprietari del centro con ogni probabilità avrei agito allo stesso modo. Non è mia intenzione colpevolizzare nessuno. Ci mancherebbe. I commercianti di Giugliano vanno solo elogiati per resistere in un territorio così difficile.

Però una domanda tutti dobbiamo porcela, per capire perché non siamo in grado di gestire nulla insieme, senza litigare e farla andare allo sfascio. Quello che è di tutti è sempre ciò che funziona peggio, ciò che viene depredato, ciò che non viene curato. Ho parlato della fontana ma potremmo parlare di cento altre cose.

A Giugliano stanno arrivando importanti finanziamenti, grazie ai Pics, avremmo molti spazi in più per i bambini e per gli adulti.
Dobbiamo imparare a capire che le cose di tutti sono nostre così come quelle private. Dobbiamo averne cura e difenderle. Dobbiamo fare a gara a proteggere il bene comune.

Perché se continueremo a fare belle vetrine e case ma a lasciare che il degrado regni sovrano fuori al nostro uscio, avremmo solo delle belle prigioni dorate. Niente di più.
Ed a vincere sarà sempre il nostro peggior nemico: l’individualismo egoista e narcisista.

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