Processo Giulia Tramontano Emorragia 37 Coltellate

Oggi si è svolta una nuova udienza nel processo contro Alessandro Impagnatiello accusato dell’assassinio di Giulia Tramontano, la ragazza di Sant’Antimo incinta di sette mesi brutalmente uccisa con 37 coltellate il 27 maggio scorso a Senago, vicino Milano.

Processo Giulia Tramontano, proiettate al processo le immagini del corpo senza vita della ragazza

Durante il nuovo capitolo della vicenda giudiziaria in corso presso la Corte d’Assise di Milano, stanno deponendo la loro testimonianza medici legali e periti. I giudici hanno deciso di chiudere le porte dell’aula al pubblico durante la proiezione delle immagini del corpo senza vita di Giulia.

A provocare la morte della giovane sarebbe stata una grave emorragia acuta dovuta a ferite al collo e al torace inferte co un’arma da taglio, come riferito dal medico legale Nicola Galante in tribunale. È stato inoltre specificato che il decesso del bambino è avvenuto dopo quello della madre, a causa di una insufficienza vascolare scatenata dall’emorragia. Non sono state trovate tracce di difesa sul corpo della donna.

Gli appelli della famiglia

La famiglia Tramontano ha espresso il proprio dolore e ha chiesto giustizia attraverso i social. Franco, il padre di Giulia, ha pubblicato una storia su Instagram: “Nulla ci restituirà Giulia, ma abbiamo gridato e grideremo ancora per la giustizia. Giustizia per lei e per Thiago”.

Anche Loredana Femiano, la madre, e Mario, il fratello, hanno condiviso messaggi simili, promettendo di lottare per assicurare che l’assassino venga privato della libertà per impedirgli di togliere ad altri la possibilità di essere madre, figlia, sorella e molto altro. Nessun membro della famiglia era presente in aula durante l’udienza.

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