Ponticelli. Un destino segnato dalla criminalità organizzata. Emanuele Errico, di 19 anni, viene ucciso come un boss nel rione Conocal, proprio sotto casa. Con lui l’amico Rosario Ciro Denaro, di 30 anni, rimasto ferito alla gamba sinistra. Pochi passi assieme, prima della tragedia.
Un solo colpo, che si rivela fatale, raggiunge la schiena di Emanuele e gli perfora il polmone. Muore prima di raggiungere la sala operatoria. Errico dove essere ai domiciliari e invece era per strada insieme all’amico pregiudicato, originario di Volla.
E proprio a Volla si potrebbero ricondurre gli ultimi momenti di vita del ragazzo, prima di esser fatto fuori. A Volla, infatti, Emanuele avrebbe avuto un alterco violento con alcuni pregiudicati della zona. Forse per questo Emanuele è stato ucciso. Sebbene avesse soli 19 anni, era legato alla vita criminale.
Piccolo spacciatore, ex calciatore, era legato al clan D’Amico, sgominato appena due anni fa con il maxi blitz Delenda. Ben 90 persone furono arrestate e tra questi anche lo zio del 19enne. Sul profilo Facebook della vittima ci sono decine di foto che non lascerebbero dubbi sulla sua vicinanza ai “Fraulella”.
Due immagini ritrarrebbero Nunzia D’Amico, detta “la passillona”, alle quali Emanuele aggiunge brevi dediche. “Mi manchi passlò” o anche “Si a’ vita mia”. Parole scritte in seguito al suo omicidio.
La passilona fu infatti assassinata sotto casa sua nell’ottobre 2015. Ma tra la galleria immagini, compaiono alcune dove Emanuele è in compagnia di Mariano Abbagnara, il baby killer dei D’amico diventato famoso grazie al docufilm “Robinù” di Michele Santoro. Intanto le indagini sulla morte del 19enne proseguono senza sosta. Nelle ultime Rosario è stato interrogato dai carabinieri, coordinati dalla Dda.
Sono stati ascoltanti anche i familiari e gli amici della vittima. Sequestrato anche il telefono di Emanuele, dal quale si potranno ottenere indizi preziosi per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti e risalire all’identità dei sicari del ragazzo.
