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Paupisi, la strage familiare: Salvatore Ocone ha confessato. Moglie e figlio uccisi, la figlia in fin di vita

Paupisi, la strage familiare: Salvatore Ocone ha confessato. Moglie e figlio uccisi, la figlia in fin di vita

«Ha confessato». Con queste parole, brevi e cariche di dolore, il procuratore di Benevento Gianfranco Scarfò ha annunciato la resa di Salvatore Ocone, 54 anni, accusato della strage che ha sconvolto la comunità di Paupisi.

Paupisi, la strage familiare: Salvatore Ocone ha confessato. Moglie e figlio uccisi, la figlia in fin di vita

 

L’uomo ha ammesso di aver ucciso la moglie e il figlio Cosimo, 15 anni, e di aver tentato di togliere la vita anche alla figlia 16enne, Antonia Natale, ora ricoverata in condizioni disperate. È sottoposta a un delicatissimo intervento neurochirurgico presso la clinica Neuromed di Pozzilli. Le sue condizioni restano gravissime: è ricoverata in terapia intensiva, sospesa tra la vita e la morte.

La cattura è avvenuta nelle campagne di Ferrazzano, in Molise, al termine di una caccia all’uomo durata ore. Ocone è stato condotto nella caserma dei Carabinieri di Campobasso, dove – davanti al procuratore – ha reso piena confessione. «È stato sottoposto a fermo per duplice omicidio aggravato, tentato omicidio e sequestro di persona», ha dichiarato Scarfò, che ha però scelto la via del silenzio sulle motivazioni: «Non è il momento di parlarne, serve approfondire».

Le indagini e il mistero del movente

La Procura della Repubblica di Benevento ha formalizzato le accuse: duplice omicidio aggravato, tentato omicidio e sequestro di persona. Ma resta il grande enigma che accompagna questa tragedia: perché? Le indagini ora puntano a chiarire il contesto familiare e le dinamiche che avrebbero spinto Ocone a trasformarsi in carnefice dei propri cari. Gli inquirenti stanno passando al setaccio testimonianze, legami, rapporti personali e possibili dissidi, senza escludere alcuna pista.

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