
Napoli. Dietro l’esclusione di Marco Pantani per doping dal Giro d’Italia del ’99 ci sarebbe addirittura la mano dell’Alleanza di Secondigliano. A rivelarlo La redazione di “Premium Sport”, che ha ha diffuso oggi un nuovo documento esclusivo: la deposizione di Augusto La Torre, un esponente di alto livello della Camorra, tutt’ora in carcere, che conferma il coinvolgimento della malavita nel caso Pantani.
“Ricordo molto bene che nell’anno 1999 ho avuto modo di parlare con tre capi clan, in tempi diversi – dice La Torre in una deposizione rilasciata ai Carabinieri della Procura di Forlì, e diffusa in esclusiva da Premium Sport – Non ricordo le date, ma ricordo bene che gli stessi mi dissero che l’esclusione di Marco Pantani era stata voluta da clan operanti su Napoli. Conoscendo le amicizie dei suddetti do per scontato che l’alleanza di Secondigliano possa avere organizzato il tutto. I tre capi clan mi dissero che il banco, se Pantani vinceva, saltava, e la Camorra avrebbe dovuto pagare diversi miliardi in scommesse clandestine”.
L’alleanza di Secondigliano è storicamente composta dai clan Mallardo di Giugliano, i Contini e i Licciardi di Napoli. Sono stati loro a decretare la fine della carriera sportiva di Marco Pantani? Chi erano i tre capi clan di cui ha parlato il boss La Torre? Ciccio Mallardo, Eduardo Contini e uno dei fratelli Licciardi? Ombre, dubbi, sospetti. L’ombra della criminalità organizzata napoletana sul caso Pantani si allunga sempre di più.