Sono tempi caldi quelli che si vivono ad Orta di Atella in viste delle elezioni previste per il 2018. Ed il collettivo politico – culturale Città Visibile ha ritenuto opportuno intervenire sull’argomento, nella ricerca di un “cambiamento rispetto agli schemi e all’approccio ai problemi che aveva caratterizzato la politica dell’ultimo ventennio”.

Il collettivo non rifiuta il dialogo ma lancia l’idea di organizzare delle assemblee pubbliche aperte al popolo e a tutte le forze politiche e sociali; assemblee attraverso le quali tessere le affinità con altri soggetti e arrivare alla definizione di una piattaforma politica chiara e inequivocabile, per tirare fuori la città dalle sabbie mobili in cui versa.

Città Visibile propone anche i punti cardine della piattaforma politica che si andrà a creare:

·         La ristrutturazione della macchina comunale: è inderogabile l’esigenza di una vera e propria operazione verità su larga parte di quell’apparato burocratico che  ha condiviso le scelte scellerate che hanno portato alla devastazione del nostro territorio o che, nella migliore delle ipotesi, si è voltato dall’altra parte.

·         Trasformazione radicale del sistema dei servizi attraverso un nuovo processo di municipalizzazione: la messa a punto di una macchina comunale efficiente è propedeutica proprio per questo, Tributi, Acqua e Raccolta Rifiuti devono essere gestite direttamente dal Comune. Si deve far tramontare ogni ipotesi di ri-esternalizzazione della riscossione tributi, bisogna avere una gestione veramente pubblica dell’Acqua e stracciare il Contratto-Pacco che ci hanno rifilato con la CITE

·         Ridefinire un nuovo modello urbanistico: La soluzione ai problemi urbanistici di Orta di Atella non è affatto semplice ma va affrontata con uno studio approfondito svolto da persone competenti e oneste, che non hanno interessi particolari da anteporre al bene della comunità. La politica urbanistica adottata in passato ha lasciato migliaia di famiglie senza casa o con una casa ma in una situazione di indefinitezza e dunque di estrema difficoltà; un’intera città è sorta dal deserto senza servizi e senza un piano di viabilità. A questo quadro fa da complemento la questione del decoro urbano: fogne inadeuate in molti punti della città, tubazioni inesistenti, illuminazione stradale in molte zone assente o inefficiente, strade dissestate, marciapiedi inesistenti o impercorribili, nessuna pista ciclabile, barriere architettoniche e abusivismo diffuso ci consegnano la fotografia di una città invivibile. Senza dimenticare un centro storico che cade a pezzi e che in nessuna delle passate amministrazioni è rientrato in un progetto di sviluppo e rilancio della città e della sua storia antica di 2 mila anni.

·         Educazione al bene comune. Oltre alle tematiche connesse ai servizioccorre una mappatura degli immobili e degli spazi comunali inutilizzati o in stato di degrado. Per avviare una prima fase conoscitiva di un lavoro più ampio di analisi del territorio cittadino,  che abbia la finalità di rigenerare e ricucire il tessuto urbano della città esistente mettendo a disposizione luoghi.

Questi i punti chiave su cui il collettivo non transige. “Abbiamo cercato nelle ultime settimane di trovare, nel dibattito politico apertosi ad Orta di Atella in vista delle Amministrative 2018, uno spiraglio, un punto di rottura e di cambiamento rispetto agli schemi e all’approccio ai problemi che aveva caratterizzato la politica dell’ultimo ventennio. Siamo rimasti per lo più a guardare, sperando nell’improvvisa evoluzione verso un approccio che mettesse la città e i cittadini al centro della discussione politica ed invece abbiamo assistito ad una riedizione stantia di vecchie logiche, di vecchi modi di fare: un vero e proprio mercato delle vacche incarnato da residui di vecchia politica, di vecchia nomenclatura ansiosi di candidarsi a sindaco” –  le parole che aprono il comunicato del collettivo.

E per la figura di sindaco la proposta è quella di una “figura di garanzia, estranea alle vecchie logiche e soprattutto senza nessun tipo di interesse personale da salvaguardare”.

Stefano Maria Mormile 

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