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Padova. “E’ un gioco, non ti preoccupare”. Così lo presentava agli occhi della sorellina di appena 13 anni. Invece era un incubo: prima i bacetti, poi le palpeggiatine nelle parti intime, infine il sesso orale e il rapporto completo. Vittima di questa orribile vicenda una ragazza oggi 22enne, che dal 2009 fino al 2015 è stata costretta a subire le violenze sessuali ripetute del fratello, più grande di 10 anni.

L’orco adesso è a processo davanti ai giudici del Tribunale collegiale per rispondere dei reati di incesto e violenza sessuale. Il prossimo 18 marzo sarà posta la parola fine a questa drammatica vicenda, iniziata nel 2009 e terminata nel 2015, con la lettura della sentenza. Sei anni vissuti con la paura e il terrore, prima che la giovane facesse 18 anni e andasse via di casa.

Il fratello agiva con metodicità: aspettava che i genitori – ignari di tutto – andassero a lavorare e poi entrava in azione. Prestava attenzioni morbose verso quella 13enne che era sangue del suo sangue. All’inizio il suo interesse si manifestava con una serie di attenzioni come dei regalini. Poi la sua ossessione sessuale nei confronti della sorella è degenerata. Dai bacini è passato a toccarla nelle parti intime. E con il passare dei mesi si è spinto oltre, costringendola ad avere dei rapporti orali. Ma l’orco non si è fermato, anzi è diventato ancora più brutale. Un giorno, sempre con l’assenza di mamma e papà, ha preso con la forza la sorellina e l’ha violentata. Per l’accusa le ha fatto perdere la verginità ad appena tredici anni.

La ragazza ha aspettato di compiere i 18 anni e nel 2015 ha deciso di andare via di casa e di denunciare tutto ai Carabinieri. Il racconto della presunta vittima ai militari è stato ricco di dettagli e di particolari, e gli inquirenti le hanno creduto. Terribile è stato, anche per gli investigatori, quando ha ricordato lo stupro: «Ho capito cosa mi era accaduto quando ho visto che stavo perdendo sangue». I genitori all’inizio non sospettavano di nulla. Fratello e sorella appartengono a una famiglia normale, come tante altre. Niente che facesse pensare i risvolti orribili della vita che si svolgeva tra le mura di casa.

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