Napoli. E’ deceduto a 77 anni Gennaro Pagnozzi, a capo dell’omonimo clan operante nelle zone di Ponticelli con ramificazioni anche nell’avellinese e nel beneventano. “O Giaguaro”, così soprannominato per la sua ferocia, usciva ieri pomeriggio dall’udienza di un processo d’appello per una condanna inerente il reato di usura quando è stato stroncato da un infarto. Con lui erano presenti i figli. A riportare la notizia Il Roma.

Se ne va così un altro pezzo di storia della vecchia camorra. Pagnozzi nacque come contrabbandiere di sigarette e fu uno dei primi ad opporsi alla Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutulo, che tentò di imporre una tassa proprio sul contrabbando di bionde. All’inizio degli anni ’80 creò un clan operante nella provincia di Avellino, Benevento e a Ponticelli, nella zona est di Napoli.

Il potere del clan Pagnozzi è ancora oggi forte. Basti pensare che il figlio Domenico sarebbe coinvolto nell’inchiesta Mafia Capitale a Roma, dove la cosca avrebbe sviluppato i suoi affari. Ma nonostante questo potere, il boss indiscusso e oggi deceduto, ha scontato in carcere soltanto dieci anni. La sua storia giudiziaria è fatta di clamorose assoluzioni (come quella al processo Spartacus contro il clan dei Casalesi) e dorate latitanze.

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