Ulteriori indagini potrebbero essere svolte sulla morte di Mario Paciolla, cooperante originario di Frattamaggiore trovato senza vita in Colombia.
Qui, e più precisamente a San Vicente del Caguan, il 30enne era impegnato in una missione di pace per conto dell’Onu quando- nel luglio del 2020, pochi giorni prima del suo rientro in Italia – fu trovato impiccato nel suo appartamento.
I genitori di Mario, Anna e Giuseppe Paciolla, così come i tanti amici riuniti nel comitato “Giustizia per Mario Paciolla” non hanno mai voluto credere alla tesi del suicidio portata avanti dalle autorità colombiane. Oggi arriva l’annuncio che apre nuovi spiragli.
Niente archiviazione per la morte di Mario Paciolla, le parole dei genitori:
«È stata finalmente depositata la decisione del giudice per le indagini preliminari riguardo la richiesta di archiviazione proposta dai pubblici ministeri circa il procedimento sull’omicidio di nostro figlio Mario» dichiarano Anna e Giuseppe Paciolla.
«Il giudice, accogliendo in parte le nostre richieste, dopo aver meticolosamente ricostruito tutti gli elementi emersi dall’ istruttoria e dalle nostre indagini difensive, ed avendo verificato che ‘ogni ricostruzione presta il fianco a dubbi e incertezze‘ ha disposto la restituzione ai pubblici ministeri affinché svolgano ulteriori indagini, in particolare accertamenti tecnici sul lenzuolo avvolto intorno al collo di Mario, sui suoi vestiti e sui coltelli rinvenuti nella casa dove abitava in Colombia».