Nel cuore del centro storico di Giugliano, dietro un portone che si apre su una corte, Pasquale ci accoglie nella sua casa, in un cosiddetto “luogo”. Un luogo antico, carico di memoria, dove prende vita un presepe che non è solo tradizione natalizia, ma racconto di passione, fede e famiglia.
Per Pasquale il presepe non nasce a dicembre: prende forma tutto l’anno. Si progetta, si studia, si costruisce pezzo dopo pezzo. Oltre cento pastori, molti realizzati a mano, altri provenienti da collezioni antichissime, tramandate da generazioni.
Il momento più atteso arriva allo scoccare della mezzanotte del 25 dicembre: la famiglia si riunisce in silenzio, e insieme viene posizionato il Bambinello. Un gesto semplice, ma carico di emozione, che rinnova un rito che resiste al tempo.
C’è stato un episodio, anni fa, che ha acceso definitivamente questa fiamma in Pasquale. Da allora ha scelto di affiancare alla sua professione in ambito sanitario l’amore per l’artigianato.
Questo è il suo laboratorio in cui realizza vere e proprie opere d’arte inestimabili.
Un presepe che non si guarda soltanto: si ascolta. E parla di radici, di mani che creano, di una tradizione che continua a vivere.








