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Natale a Napoli, tornano i ladri di alberi: furto davanti alla nota Cartoleria di Chiaia

Ogni anno, con l’avvicinarsi del Natale, a Napoli si ripresenta una triste abitudine: il furto di alberi di Natale esposti fuori da negozi e attività commerciali. Un fenomeno diffuso, spesso immortalato sui social, che genera indignazione e discussioni accese sul valore del rispetto e sull’educazione delle nuove generazioni.

Il furto davanti alla Cartoleria Varzi in via Cavallerizza a Chiaia

 

L’ultimo episodio arriva da via Cavallerizza a Chiaia, nel cuore della zona dei baretti. Qui, tre giovanissimi sono stati ripresi dalle telecamere di videosorveglianza mentre, dopo essersi guardati intorno con circospezione, afferravano tre piccoli abeti decorativi posizionati all’esterno della Cartoleria Varzi per poi darsi alla fuga. Il gesto, rapido e apparentemente “leggero”, è stato però sufficiente a spingere i proprietari a diffondere il video sui propri canali social, con l’intento non di denunciare il valore economico del danno – minimo – ma di lanciare un messaggio più ampio.

“Non è una bravata: è mancanza di educazione”

 

Nel post che accompagna il filmato si legge un commento chiaro e diretto: “Non è questione di soldi. Due alberelli non cambiano la vita a nessuno. Quello che pesa è vedere ragazzi prendere qualcosa che non è loro… e capire che da qualche parte, qualcuno non sta insegnando la differenza”.

Un passaggio che riassume perfettamente il pensiero dei titolari: il valore che si perde non è materiale, ma civico. Nel video, infatti, viene ribadito anche un concetto forte: “Le telecamere li hanno ripresi chiaramente: un gesto veloce, ingenuo, inutile. Non è ‘bravata’, non è ‘ragazzata’. È solo un brutto esempio che rischia di diventare un’abitudine”.

Gli alberi verranno ricomprati, spiegano i titolari, ma il rispetto, una volta smarrito, è molto più difficile da ricostruire. A commentare l’accaduto, nel video diffuso online, è anche Mattia Varzi, membro della famiglia titolare delle storiche cartolerie presenti in diverse zone della città. Le sue parole hanno rapidamente raggiunto migliaia di visualizzazioni: “La stupidità dei ragazzini può passare, l’indifferenza degli adulti no. Gli alberelli si possono comprare, l’educazione no: andrebbe insegnata a casa. Genitori, seguite i vostri figli”.

Un piccolo gesto che apre un grande dibattito

 

L’episodio ha riacceso il dibattito sulla microcriminalità giovanile e sul ruolo della famiglia nell’educazione dei più piccoli. Il furto di tre mini-abete potrebbe sembrare un fatto marginale, ma diventa simbolico quando si inserisce in un contesto più ampio: quello della difficoltà di trasmettere valori come rispetto, cura dei beni comuni e responsabilità. E, come spesso accade a Napoli, sono proprio i commercianti a trasformarsi in sentinelle del territorio, denunciando non solo il singolo episodio, ma un problema culturale che riguarda tutti.

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