Maxi operazione congiunta della Polizia Locale di Napoli e dei funzionari dell’Asl nella zona di via Cesare Rosaroll, nel cuore della IV Municipalità, dove sono state scoperte cinque strutture ricettive completamente abusive o non conformi alle autorizzazioni in possesso. Tutte le attività erano ubicate all’interno di un unico stabile.
Napoli, maxi blitz in un palazzo di via Rosaroll: scoperte 5 strutture ricettive abusive
I controlli, effettuati dagli agenti dell’unità operativa San Lorenzo, hanno interessato l’intero edificio, portando alla luce numerose irregolarità. Al piano terra e al primo piano è stata accertata un’irregolarità formale: una struttura alberghiera, pur essendo regolarmente autorizzata, aveva aumentato la capacità ricettiva da 10 a 11 stanze senza aggiornare il titolo abilitativo. L’esercente è stato sanzionato secondo il Regolamento di esecuzione del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (Tulps), che disciplina le modifiche non autorizzate nei pubblici esercizi.
Ben più gravi le violazioni riscontrate ai piani superiori. Al secondo piano, è stato individuato un vero e proprio albergo abusivo con 14 stanze e 25 posti letto, completamente privo di autorizzazioni. Per il gestore è scattata la sanzione prevista dal Tulps per l’esercizio abusivo di attività soggetta a licenza.
Al quarto piano, la situazione è apparsa ancor più complessa: gli agenti hanno scoperto un bed & breakfast con tre stanze, totalmente privo di qualsiasi titolo abilitativo, e un affittacamere che superava la capacità ricettiva autorizzata nella Scia (Segnalazione certificata di inizio attività). Nel primo caso, è stata comminata la sanzione prevista dalla Legge regionale della Campania sul sistema ricettivo extralberghiero; nel secondo, il titolare è stato diffidato al ripristino delle condizioni originarie, come stabilito dal decreto legislativo sulle attività economiche soggette a Scia.
Infine, al quinto piano, è stata individuata un’ulteriore attività di B&B, con due stanze, priva di Scia o altra autorizzazione. Anche in questo caso è scattata la sanzione prevista dalla normativa regionale.