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Arriva la condanna definitiva della Corte di Cassazione per gli aggressori di Arturo Puoti, il giovane che nel dicembre del 2017 fu ridotto in fin di vita da una baby-gang in via Foria. A emettere il verdetto in terzo grado i giudici ermellini.

Condanna definitiva per gli aggressori di Arturo Puoti

La Cassazione ha confermato le pene a nove anni e tre mesi di reclusione per Genni P., Antonio R. e Francesco P.C., che dopo un periodo lontano dalla cella, per motivi di salute, torna in carcere. Tra gli aggressori di Arturo vi era anche un quarto membro che però non è imputabile in quanto all’epoca dei fatti aveva meno di 14 anni.

Per i giudici del terzo grado, che hanno accolto le richieste della Procura minorile, nessun ripensamento dovuto alla giovane età degli aggressori: il quarto componente del branco all’epoca dei fatti aveva meno di 14 anni e quindi era sotto l’età minima per un’imputazione penale. Gli imputati agirono con la stessa logica, violenza gratuita contro un ragazzo preso di mira solo perché considerato per bene.

Sul caso interviene anche il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli. “Finalmente giustizia è fatta. Aspettavamo da tempo l’arrivo di questo giorno. Anche se le condanne non restituiranno mai la serenità e ciò che gli è stato tolto ad Arturo e alla sua famiglia è pur sempre una vittoria. Ora bisogna lavorare per contrastare in modo sempre più duro e deciso il fenomeno crescente delle baby-gang con controlli serrati delle strade da parte delle forze dell’ordine”

Il politico propone nel dettaglio un piano di rieducazione civile ad opera dell’assistenza sociale e colpendo le famiglie che educano la propria prole “secondo i valori dell’illegalità, della violenza e della sopraffazione.”

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