Al culmine di una indagine su una serie di rapine i carabinieri del nucleo radiomobile di Napoli hanno sottoposto a fermo d’indiziato di delitto per rapina aggravata e continuata e per porto abusivo di arma bianca Enrico Sannino, 19 anni, napoletano, incensurato, che si era specializzato nelle rapine a danni di giovani con l’obiettivo principale di razziare smartphone di pregio.

Il giovane è stato identificato come l’autore di 4 rapine perpetrate con minacce a mano armata ai danni di ben 7 persone, 6 delle quali rapinate in nemmeno mezzora di tempo il 18 aprile. I carabinieri hanno accertato che la prima rapina era stata consumata all’una e trenta circa della notte del 6 aprile quando, usando un coltello a serramanico, aveva aggredito, minacciato di morte e rapinato un 20enne alla guida della sua utilitaria sul corso meridionale, portandogli via 85 euro e un samsung s3.

Le altre rapine, in rapina successione, tutte sulla scogliera antistante la rotonda Diaz:

  •  alle 13.00 del 18 aprile, aveva aggredito due 16enni costringendoli a consegnare i pochi soldi che si erano portati per il panino (10 euro) e i loro smartphone (un iphone 5 e un samsung s3);
  • alle 13.15 del 18 aprile, un 13enne e un 12enne costretti a consegnare un samsung s3 e un lg l92;
  • verso le 13.30 del 18 aprile, ancora due 16enni, costretti a consegnare 15 euro, un iphone 5 e un sony xperia.

I militari dell’arma sono arrivati all’identificazione del “rapinatore specializzato” grazie a una buona descrizione delle sue fattezze somatiche (molto giovane e di altezza e corporatura media), dell’abbigliamento (pantaloni di tuta ginnica e maglietta nera) e grazie a due inconfondibili tatuaggi su braccio e avambraccio sinistro: “il meglio deve ancora venire – 08-09-13” e “polacco”.

La svolta nelle sue ricerche ieri sera, quando è stato individuato e “preso” in un terraneo sul vico cappella a pontenuovo, ospite di familiari insieme alla compagna, venendo portato in caserma e sottoposto a interrogatorio dal sostituto procuratore di turno, al quale ha ammesso la commissione dei reati. Dopo le formalità di rito il giovane è stato tradotto nella casa circondariale di Poggioreale.

Altro intervento degno di nota quello a bordo di un autobus della linea R2 che stava percorrendo il corso Umberto I. Sull’autobus i carabinieri della stazione san Carlo Arena hanno tratto in arresto Luigi Pasca, 46 anni, residente alla salita Sant’Antonio a tarsia, già noto alle forze dell’ordine.

I militari dell’arma, a bordo del mezzo in servizio di osservazione organizzato per prevenire sia borseggi a viaggiatori che minacce o danneggiamenti a personale e mezzi dell’anm, hanno bloccato l’uomo che approfittando della calca di passeggeri aveva appena estratto il portafogli dalla tasca posteriore dei pantaloni di un 72enne della provincia di Caserta.

Al pensionato, in un primo momento incredulo perché non si era accorto del furto ai suoi danni perpetrato in maniera quasi “chirurgica”, i militari dell’arma hanno restituito il maltolto: portafogli con documenti, carta di credito e bancomat, pochi euro. L’arrestato e’ stato tradotto ai domiciliari in attesa di rito direttissimo.

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