E’ stato abbattuto stamattina l’altarino in via Onorato Fava, a due passi dalla parrocchia di San Giovanni Bosco di Napoli, dedicato a Carmela Aieta, parente dei boss dell’Alleanza di Secondigliano: è la prima ad altare giù delle undici edicole votive ubicate nei quartieri del Vasto-Arenaccia e di San Carlo Arena. Nei prossimi giorni saranno abbattuti anche gli altri dieci. Gli operai hanno proceduto agli abbattimenti sotto la stretta sorveglianza dei carabinieri del comando provinciale di Napoli e della polizia municipale. L’operazione con la raffica di sequestrato era scattata lo scorso febbraio. 

Simboli della camorra, Borrelli: “Ancora tanto da fare per eliminarli”

“La risposta contro i simboli dei clan – dice il consigliere regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli – deve essere ferma e costante. Da quando abbiamo iniziato questa battaglia ne sono andati giù molti ma i camorristi continuano a realizzarne. Per non parlare di murales e scritte con lo spray che infestano soprattutto il centro storico con nomi di vari delinquenti morti durante le rapine. Ci sono centinaia di altarini e dediche per camorristi e criminali da eliminare. Purtroppo – conclude Borrelli – gli omaggi alle vittime e coloro che hanno perso la vita per combattere la camorra sono pochissimi” dichiara da sempre in prima linea su queste battaglie”.

Il decreto di abbattimento riguarda soprattutto altarini dedicati a personaggi legati al clan Contini ed è partito due mesi fa da un’indagine avviata già lo scorso anno a seguito del sequestro di tre statue sacre del Seicento originariamente collocate nella Chiesa Santissima Maria del Rosario di via San Giovanni e Paolo. Dalle indagini sono emersi retroscena inquietanti come summit in chiesa ed estorsioni anche durante le processioni religiose. 

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