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Il ristorante Oasi di Ariano Irpino è stato ufficialmente dissequestrato, dopo essere stato coinvolto nelle indagini riguardanti la tragica morte di Gerardina Corsano, 46 anni. La signora Corsano è deceduta a seguito di un malore che l’ha colpita insieme al marito, poco dopo aver cenato presso il locale in questione. Non sono state riscontrate tracce di botulino nel corpo del marito, in attesa dei risultati dell’autopsia, che è stata eseguita lo scorso sabato.

Gerardina Corsano, dissequestrata la pizzeria di Ariano Irpino

Dopo la decisione della Procura relativa al dissequestro della pizzeria, il legale dei proprietari, Guerino Gazzella, ha dichiarato: “Ieri pomeriggio la Procura di Benevento ha notificato il provvedimento. L’attività di ristorazione può quindi riprendere regolarmente. Attendiamo con fiducia l’esito di tutti gli accertamenti, comprese le analisi dell’Istituto Superiore di Sanità. Sottolineiamo con determinazione che eventuali responsabilità riguardanti l’accaduto dovranno essere cercate altrove, essendo convinti della qualità dei prodotti utilizzati e serviti ai clienti del locale per ben 30 anni“.

Dopo il mancato rinvenimento di botulino nel corpo del marito di Gerardina, Angelo Meninno, 52 anni, resta ancora da chiarire cosa abbia provocato l’intossicazione alimentare e la morte del corpo della 46enne. Soltanto i risultati dell’esame autoptico potranno fare definitiva luce sulla vicenda. Se non è stato il botulino presente nell’olio della pizza mangiata al ristorante Oasi, cosa ha avvelenato l’organismo della donna?

I funerali

I funerali di Gerardina Corsano si terranno giovedì alle dieci. Dopo l’autopsia condotta lo scorso sabato e i primi risultati comunicati dai laboratori dell’Istituto Superiore di Sanità sugli alimenti sequestrati presso la pizzeria in cui la vittima e suo marito hanno consumato la cena il 28 ottobre, il procuratore Maria Amalia Capitanio ha dato il suo consenso. Il marito di Gerardina, tramite i suoi legali, ha chiesto ai media di rispettare il lavoro dei giornalisti e di mantenere le telecamere lontane dalla chiesa dell’Addolorata di Contrada Difesa Grande, dove si terrà la cerimonia.

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